Rissa a Luco dei Marsi per razzismo, scattano gli arresti
Picchiano un gruppo di stranieri e uno di loro si difende a coltellate: tre ragazzi accusati di reati a sfondo etnico. Arrestato anche un dominicano per tentato omicidio
LUCO. Picchiano un gruppo di stranieri per motivi razziali e uno di loro si difende a suon di coltellate. Tre luchesi sono finiti nei guai con l’accusa di reati a sfondo etnico, mentre un immigrato dominicano è stato arrestato per tentato omicidio. Tre ordini di custodia cautelare sono stati emessi nei confronti di A.B., 23 anni, D.B. (22) e N.P. (21), tutti di Luco. Dovranno rispondere di atti di violenza per motivi razziali ed etnici e di lesioni personali aggravate nei confronti di due dominicani. Il primo è finito ai domiciliari, mentre gli altri e due all’obbligo di residenza. Il dominicano finito in carcere è D.D.F. (19) disoccupato e domiciliato a Luco dei Marsi ed è accusato di tentato omicidio nei confronti di D.B., commerciante. Il fatto era avvenuto alle prime ore di domenica 20 maggio e aveva suscitato clamore perché il giovane commerciante di Luco era finito in prognosi riservata a causa delle coltellate che gli erano state inferte. Anche un dominicano di 26 anni, sempre domiciliato a Luco, aveva subito delle lesioni giudicate guaribili in una quindicina di giorni. Secondo le indagini, a scatenare la lite sarebbero state alcune frasi a sfondo razziale dette all’interno di un bar del poso dal 23enne di Luco nei confronti dei due dominicani coinvolti nella vicenda. Secondo gli investigatori dei carabinieri della compagnia di Avezzano, guidati dal capitano Michele Borrelli, gli stranieri si sono allontanati dal locale per ritornarvi subito dopo alla ricerca del portafoglio che uno dei due aveva perso nel corso della rissa. Alla loro vista uno dei marsicani avrebbe impugnato una mazza da baseball. I due immigrati, inseguiti da A.B. e da altri hanno deciso di separarsi per sfuggire agli inseguitori. Uno di loro, D.D.F. sarebbe stato accerchiato da sei persone. A quel punto avrebbe impugnato un coltello a serramanico che aveva con sé, accoltellando D.B. e fuggendo. Gli inseguitori, non ancora tutti identificati, avrebbero continuato l’inseguimento dell’accoltellatore imbattendosi però nell’altro connazionale, aggredito con la mazza da baseball perché confessasse il nascondiglio dell’amico. Tutto ciò mentre altre persone presenti, e ancora ricercate, incitavano alla violenza. Gli ordini di custodia cautelare, al termine delle indagini, sono state emesse dal giudice del tribunale di Avezzano Maria Proia su richiesta del pubblico ministero Guido Cocco.
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