Donatelli sollecita interventi per rivedere le leggi: tanti clienti aspettano la fine del mese e sconti più elevati

Saldi estivi, un inizio al rallentatore

Allarme della Confcommercio: «Vendite in calo del 10%, la crisi si sente»

AVEZZANO. Sono solo un vecchio ricordo le corse all'apertura dei saldi per aggiudicarsi il capo d'abbigliamento o l'accessorio tanto desiderato. I consumatori sembrano esser congelati davanti alle vetrine. L'allarme è della Confcommercio, che segnala un crollo delle vendite.

Le attese dei commercianti sono state per ora deluse, visto che sconti e ribassi non sono bastati in questi primi dieci giorni di saldi a rilanciare i consumi nei negozi. A rilevarlo è il presidente provinciale della Confcommercio, Roberto Donatelli. «I saldi estivi sono iniziati il 4 luglio, ma si può già dire che c'è un calo nelle vendite, nella Marsica, ma anche nella provincia, rispetto al primo periodo dell'anno scorso», afferma Donatelli, «si registrano saldi lenti, con vendite ridotte del 10%.

In generale non si è trattato di uno shopping senza freni, e nonostante ci fossero già sconti del 30 e del 50% non si sono avute le vendite sperate per recuperare almeno quello che si era perso a maggio e giugno, eludendo, per ora, le previsioni del settore che avevano stimato un incremento del 5-8%. Un periodo di forte incertezza, che segna percentuali di ripresa troppo lievi per incidere sulle vendite, e l'onda lunga della crisi aumentano la sfiducia del futuro contraendo i consumi, per questo quest'anno sta andata ancora peggio dell'anno scorso». 

Altri fattori contribuiscono però all'andamento negativo.  «Il primo degli elementi da tenere in considerazione», prosegue il presidente Donatelli, «è la stagionalità negativa. Le temperature incerte hanno compromesso le vendite di capi di abbigliamento. Un altro fattore? Le nuove leggi permettono di fare vendite promozionali fino al giorno prima dei saldi e quest'atteggiamento finisce per disorientare il consumatore che non avverte più il periodo dei saldi come l'opportunità di buone occasioni.

La nostra associazione si batterà per fare in modo che le date d'inizio saldi siano riviste e si riapra il discorso di una data unica a livello nazionale, magari a fine stagione piuttosto che all'inizio, o che sia definitivamente avviata la liberalizzazione dei saldi. Probabilmente», conclude Donatelli, «tante persone saranno più propense a fare acquisti intorno alla fine del mese, quando arriveranno sconti ancora più elevati».

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