Salone della ricostruzione «fucina di idee e progetti»

Bilancio positivo per gli organizzatori che guardano già al prossimo anno: la manifestazione è a un punto di svolta, daremo più peso ai contenuti culturali
L’AQUILA. Ha chiuso ieri i battenti il quinto Salone della Ricostruzione con tante proposte in cantiere e interessanti prospettive per il futuro. «La rassegna», affermano i promotori dell’iniziativa, «si conferma come una fucina di idee e progetti per la rinascita del territorio aquilano e dei comuni del cratere, un contenitore in grado di stimolare il dibattito, di lanciare temi strategici che superano la ricostruzione materiale, ormai entrata in pieno regime, per ragionare nella prospettiva di una ricostruzione del tessuto culturale e sociale, di una riqualificazione delle aree urbane affinché diventino luoghi “vivi” e partecipati dalla popolazione.Il bilancio del Salone si presenta in tal senso positivo. Buone le presenze, in linea con le precedenti edizioni, pubblico qualificato, buona partecipazione all’azione convegnistica, forte valenza politico-sociale della manifestazione davanti a tutti gli attori della ricostruzione».
Buoni risultati e grandi prospettive nelle parole degli organizzatori ma anche degli attori territoriali che hanno partecipato alla costruzione dell’impianto culturale della rassegna. Tra i temi sostanziali, quello della rendicontazione sociale, intesa come strumento essenziale per riferire all’esterno in maniera credibile e forte il valore e la qualità del processo di ricostruzione.
Per Emilio Nusca, coordinatore dei sindaci delle aree omogenee del cratere, «parlare di rendicontazione vuol dire fare emergere all’esterno che intorno alla ricostruzione ci sono passione, energia e risultati «Ora più che mai questo territorio e il cratere in primis, che può soffrire in termini di visibilità, dovrebbe intraprendere azioni mirate di rendicontazione sociale, anche per passare dalla fase di pura ricostruzione materiale a quella dello sviluppo dei territori».
Rendicontazione intesa come condivisione e partecipazione. Così il sindaco Massimo Cialente. «Coloro che stanno ricostruendo nei nostri cantieri», ha commentato, «hanno una sorta di dovere etico: partecipare anche alla ricostruzione sociale. Si deve ricreare il tessuto sociale ed economico con un progetto organico che guardi al futuro». Per Gianni Frattale, presidente provinciale dell’Ance «in questo salone si sono riuniti governo ed enti locali e andiamo tutti in una stessa direzione».
«Il programma culturale è stato un grande successo, perché si sono affrontati temi che vanno oltre la ricostruzione, partita e definita, e che hanno indicato le possibili prospettive per il Salone», ha concluso Roberto Di Vincenzo, presidente di Carsa e coordinatore della manifestazione. «Abbiamo affrontato la questione del bilancio sociale e riflettuto sulla necessità di attivare un rapporto con la comunicazione nazionale per dar conto di ciò che all’Aquila si sta realizzando. La manifestazione è a un punto di svolta e va ripensata nella sua struttura organizzativa, dando sempre più peso ai contenuti culturali e alla costruzione di un rapporto di qualità tra imprese, clienti e fornitori. Il prossimo anno ribadiremo il tema della rigenerazione urbana,assieme a quello fondamentale del restauro».
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