la tragedia

San Vincenzo Valle Roveto, operaio stritolato nel camion dei rifiuti

Un 59enne di Balsorano muore mentre cerca di sbloccare un ingranaggio: il dramma nell’impianto Gea davanti ai colleghi

SAN VINCENZO VALLE ROVETO. È caduto in un compattatore dei rifiuti ed è morto davanti ai colleghi che non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Un terribile incidente sul lavoro avvenuto verso le 12.30 di ieri in un impianto di proprietà della Gea, società che si occupa di servizi ecologici e smaltimento rifiuti, in località Piana della Mola a San Vincenzo Valle Roveto. Francesco Matteucci, 59enne di Ridotti, frazione di Balsorano, è morto sul colpo. I colleghi hanno subito allertato i soccorsi e sul posto è arrivato anche un elicottero del 118. Ma per l’operaio non c’è stato scampo.

Matteucci da giugno del 2009 era un dipendente della Segen, la società per azioni presieduta da Fernando Capone, gestore unico del servizio integrato dei rifiuti per 13 comuni consorziati. Ieri mattina il 59enne si trovava nella piattaforma, dove vengono conferiti alcuni tipi di rifiuti ed è salito sulla barra anteriore del camion, presumibilmente per spostare qualcosa che aveva inceppato il funzionamento del compattatore. Si è sporto troppo, finendo nel camion.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri. È arrivata la pattuglia della stazione di Balsorano, al comando del maresciallo Giovanni Santabarbara, supportata da quella della stazione di Morino. Sul posto, per la Segen, il direttore Valerio Bisegna. Per la Asl era presente il tecnico per la prevenzione degli infortuni sui luoghi e negli ambienti di lavoro, Antonio Lumacone. Sulla morte dell’operaio la Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo.

Ieri pomeriggio, su disposizione del pm Roberto Savelli, la salma è stata riconsegnata alla famiglia dall’agenzia funebre di Alessandro Gismondi.

La camera ardente è stata allestita nella chiesa di Ridotti di Santa Maria dei Sassi, dove oggi, alle 15, saranno celebrati i funerali. «In questo momento di dolore» il commento del presidente della Segen, Capone, «esprimo la mia più sentita vicinanza ai familiari, che sono le vittime più toccate da tale dramma. Sono vicino anche a tutti i colleghi che servono l’azienda con umiltà e spirito di abnegazione. Matteucci lascia un ricordo indelebile tra i colleghi che hanno condiviso con lui la crescita dell’azienda, per tutti era un amico prima che un collega. Il suo contributo, riconosciuto in modo unanime, è sempre stato di altissima professionalità e di grande impegno».

«Le istituzioni e gli enti non riservano al tema della sicurezza sul lavoro l’attenzione che merita» sottolinea la Cgil provinciale in una nota, il sindacato a cui Matteucci era iscritto, «con l’obiettivo di tornare a illuminare un dramma sociale di cui ci si occupa troppo poco, chiederemo un confronto con la politica e gli enti preposti».

Magda Tirabassi

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