Sci, alberghi e golf: il piano per la rinascita

Palazzo Chigi, i dettagli del protocollo: «Impianti per unire Campo Felice e Ovindoli»

ROMA. Duecento milioni d'investimenti, perlopiù capitali privati, per mettere in piedi un piano di rilancio turistico dell'Aquilano che possa trainare la ricostruzione, quella vera, ancora al palo. «Ma che aspettano?». Già. «Ma che aspettano ad accendere le luci?» si chiede il regista della conferenza stampa a Palazzo Chigi col sottosegretario Letta, il presidente del Cnel Marzano, il commissario Chiodi, il suo vice Cicchetti, l'ex vice Cialente, qui nelle vesti di sindaco, e Del Corvo per la Provincia.

SALA VERDE. Abruzzesi a Roma, nella sala Verde di palazzo Chigi. Il premier è a palazzo Grazioli. A ricevere la delegazione c'è l'avezzanese Gianni Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quando ricevette la cittadinanza onoraria di Rocca di Cambio, fece una promessa ad Antonio Pace, l'ex sindaco del paese. «Oggi questa promessa diventa realtà», dice convinto Pace che ha portato a Roma, tra gli altri, Valter Chiappini, sindaco di Lucoli, Emilio Nusca, sindaco di Rocca di Mezzo, Gennarino Di Stefano, sindaco di Rocca di Cambio, Pino Angelosante, sindaco di Ovindoli, Silvano Cappelli, sindaco di San Demetrio ne' Vestini, Patrizio Schiazza commissario del parco Sirente-Velino, Arturo Diaconale presidente del parco Gran Sasso-Monti della Laga. Oltre agli imprenditori Luca Lallini da Campo Felice e Massimiliano Bartolotti da Ovindoli, col presidente del Centro turistico Gran Sasso Vittorio Miconi. Cialente, in cravatta a strisce rossoblù, dona a Letta la prima copia della ristampa dell'opuscolo «Roma-Gran Sasso 3 ore» secondo uno slogan degli anni Trenta coniato per «il più grande campo di sports invernali d'Europa». Ma come, c'è una città da ricostruire e qui si parla di sci e campi da golf? Tutti sembrano d'accordo su una cosa: dal turismo può partire la rinascita.

IL PIANO. Come anticipato dal Centro, il protocollo getta le basi per una «ripresa sociale ed economica del bacino colpito dal sisma, che potrà sviluppare nel corso degli anni 200 milioni di investimento». Con quali soldi? Su questo le risposte sono un po' più evasive. Il governo promette sostegni, oltre al coordinamento tra autorità ed enti. La Regione idem. Il Comune dell'Aquila ha il suo piano. L'idea l'illustra Cialente: «C'è un piano d'area già approvato per il Gran Sasso. Sono necessari 30 milioni. Noi come Comune ne abbiamo messi già 10 su un primo impianto. Possiamo attingere dai fondi del programma Jessica. Poi si aggiungono ulteriori 3 milioni che già aveva il Centro turistico. Altri 5 possono arrivare dai fondi Fas. Altri 10 con un'operazione molto importante da condurre con Invitalia», l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. «Riteniamo», si entusiasma Cialente, «che per il 2012 potremmo portare Campo Imperatore a 63 chilometri di piste. sarà uno degli investimenti della ricostruzione a maggior ritorno economico. Ci serve un minimo di infrastrutture». Dalla platea si alza l'ex sindaco Pace: «Qui si parla di duemila posti di lavoro».

Il piano si estende alle Rocche, dove il sogno è quello di unire, attraverso una rete di almeno 10 nuovi impianti di risalita, i versanti di Campo Felice e Ovindoli. Quanto ai soldi (sul reperimento dei fondi nazionali e internazionali, sovrintende la Regione) una frase di Chiodi alla fine dice tutto: «bisognerà attrarre investimenti e imprenditori attraverso un'operazione di marketing territoriale con un potente effetto moltiplicatore. All'Aquila, nei prossimi anni, ci sarà la più grande concentrazione di investitori e di investimenti: decine di miliardi di euro. Quindi ci saranno anche gli investitori». Nessuno dice, qui, che bisognerà chiedere loro almeno la carta d'identità.

TASSE. In un contesto economico ancora in ginocchio, che dice il governo su tasse e zona franca? Qui Letta lascia rispondere Chiodi «che è commissario del governo per la ricostruzione». Il presidente della Regione dice che «col sistema delle proroghe è così. Gli aquilani lo sanno. Qui si grida sempre al lupo al lupo ma poi le cose arrivano grazie al governo, come vedete. C'è la proroga della restituzione fino a fine anno. Il governo ha dato una risposta eccezionale e si sta ancora lavorando. È stato così con tutti i terremoti. In Umbria e Marche lo stop fu limitato a chi aveva avuto danni agli immobili destinati ad attività produttive. Pian piano arriveremo ad assicurare una risposta per ogni esigenza. Per la zona franca abbiamo fatto tutto. Ora tocca all'Unione europea autorizzarla. Vi anticipo che non ci sarà una valutazione negativa ma ci vuole il tempo che ci vuole».

CAMPI DA GOLF. Sarà per la vicinanza con Cicchetti, un cultore della materia, ma anche Cialente si converte al golf. «Ci servono campi da golf, penso a un circuito, oltre ad alberghi importanti. Determinante un'intesa col Comune di Roma per realizzare uno skidome che non è un luna park ma una grossa attrattiva turistica per tutte le discipline invernali. Questa è una data storica». Tanto storica che i Comuni di Avezzano e di Celano già fanno sapere che vogliono entrare «noi che siamo la porta di questo grande bacino turistico». «Entreranno più avanti, il protocollo ormai era già scritto», dice Letta che dà la benedizione all'intera operazione. Ora bisognerà fare i progetti. Viabilità, comunicazioni, trasporti, parcheggi, infrastrutture di ospitalità e attrezzature per le attività ricreative. Un sistema che possa garantire un flusso turistico durante tutto l'anno con un numero costante di visitatori, per consentire al sistema di reggersi da solo, attraverso l'ammortamento dei costi per infrastrutture e servizi, «senza porre in crisi gli equilibri dell'eco-sistema e le esigenze primarie delle comunità locali, con attenzione alle esigenze della qualità della vita locale».

MARZANO. Anche Antonio Marzano, già ministro e ora presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, mette la faccia sul progetto di rilancio. «Siamo un organo ausiliario dello Stato», ricorda, «quindi interverremo per favorire la massima coesione possibile attorno a questo piano. Nel protocollo abbiamo preso i nostri impegni. Vogliamo contribuire a lanciare il turismo in questa regione. Ci sono delle divisioni ma bisogna stare uniti e puntare sulle nuove aree di provenienza del turismo: i paesi dell'Est». Letta, detto l'ennesimo sì a Cialente e ricevuto l'ennesimo grazie, prima di tornare a mediare tra Arcore, Bossi, il Quirinale e i 150 anni dell'Italia festa sì-festa no dice agli amici aquilani: «Però, che giornate, lì a Ovindoli».

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