SMALTIMENTO MACERIEBlitz Finanza nel sito ex Tegesacquisite le carte dell'appalto

Appalto da 200mila euro, atti acquisiti in Comune. L’assessore Moroni rassicura «Normali controlli» «Piazza Palazzo, i detriti ancora sotto sequestro» Case, verifiche «segrete»

L’AQUILA. Macerie, un tormentone infinito. La Finanza ha acquisito le carte relative all’appalto per lo svuotamento parziale (pari a 15mila tonnellate di inerti) del sito ex Teges, l’unico dove vengono lavorate le macerie. Il blitz al Comune è andato in scena proprio nel giorno dell’apertura delle buste di una gara da 200 mila euro, aggiudicata all’Aquilana calcestruzzi con un ribasso del 38 per cento.

ATTI NEL MIRINO. L’attenzione degli uomini delle Fiamme gialle, e dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico, si è concentrata, in particolare, sul carteggio relativo alle procedure della gara di appalto per lo smaltimento di 15 mila tonnellate di inerti. Una gara d’appalto alla quale hanno preso parte otto ditte, una delle quali, un’associazione temporanea d’impresa di cui è capofila l’Aquilana calcestruzzi, se l’è aggiudicata. Una gara da 200 mila euro, assegnata «con un ribasso vicino al 38 per cento, il che ha consentito un risparmio pari a circa 80 mila euro», sostiene l’assessore comunale all’Ambiente Alfredo Moroni che minimizza e rassicura. «Nessun sequestro di atti. Nella giornata di venerdì scorso, quando si è proceduto all’apertura delle buste, i finanzieri hanno acquisito tutta la documentazione. Siamo del tutto sereni sulla regolarità delle procedure e volentieri abbiamo messo a disposizione gli atti, alla luce della grande collaborazione con la prefettura e gli organismi che lavorano per il controllo sugli appalti. In questo contesto, l’acquisizione di atti, esiti e procedure di gara è da considerarsi un fatto del tutto normale. Anzi, dico di più. Noi vogliamo essere controllati affinché vi sia la massima collaborazione per respingere ogni tentativo di infiltrazioni malavitose».

MACERIE IN CENTRO. Quanto alle macerie ancora ammucchiate a piazza Palazzo, davanti alla sede del Comune, dieci mesi dopo il terremoto, come evidenziato dai cittadini che hanno dato vita, domenica, alla pacifica invasione della zona rossa, Moroni dà la sua spiegazione: «Impossibile rimuoverle», sostiene l’assessore, «in quanto sono ancora sottoposte a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Infatti, in massima parte si tratta di materiali provenienti da edifici di via delle Aquile che sono crollati e nei quali, purtroppo, vi sono state delle vittime. Nel perimetro della zona rossa vi sono, attualmente, ancora 140 siti sotto sequestro. Ecco perché non le possiamo rimuovere, altrimenti l’avremmo fatto. Attendiamo di sapere al più presto dai vigili del fuoco quando sarà possibile liberare le aree».

«AVRETE RISPOSTE». Il sindaco e vice commissario per la ricostruzione Massimo Cialente ha espresso l’auspicio di poter dare, entro il mese di giugno, delle risposte concrete «a quanti hanno manifestato a piazza Palazzo la propria rabbia per i ritardi nei lavori». «Stiamo vivendo una fase critica», aggiunge Cialente, «in cui sento personalmente la responsabilità per 1300 nuclei familiari da una persona che devono ancora trovare collocazione in città. Raccolgo proteste, di questi giorni, da parte degli amministratori di condominio, ma in questa fase abbiamo erogato già 7000 finanziamenti provvisori, oltre a 3500 definitivi, creando, quindi, le condizioni per far partire i cantieri, ma il problema grosso riguarda anche le macerie da rimuovere. Una situazione complicata anche dalle procedure da seguire, che non sono semplici. E chi accelera rischia di passare dei guai. Da parte nostra ce la stiamo mettendo tutta per allestire anche gli altri due siti di Bazzano e Barisciano. Quanto alla mancata riapertura del centro storico, devo precisare che non è che noi siamo i cattivi, quelli che non vogliono far tornare gli aquilani in centro. Solo che l’imperativo è la sicurezza. Bisogna sapere che, in certe piazze, ci sono dei palazzi che rischiano di crollare. Ecco perché non si può riaprire tutto e subito».

CENSIMENTO SEGRETO. Intanto il Comune, alle prese con l’emergenza abitativa, lancia un nuovo «censimento» per segnalare i casi anomali. Il sindaco invita i cittadini a collaborare all’operazione finalizzata a individuare alloggi del piano Case o dei Map (Moduli abitativi provvisori) mai occupati o nei quali vivono nuclei familiari diversi da quelli ai quali sono stati formalmente assegnati. Le segnalazioni possono essere effettuate, in via riservata, sia all’ufficio del piano Case, sia al prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli. Entrambi gli uffici sono situati all’interno della scuola della Guardia di Finanza di Coppito. «Vorrei sottolineare», argomenta il sindaco Cialente, «che non si tratta di un invito alla delazione, ma di un richiamo a un complessivo senso civico e, soprattutto, di solidarietà nei confronti di migliaia di aquilani che, in questa situazione drammatica, ancora non hanno la speranza di un alloggio. Non è nemmeno un atteggiamento persecutorio nei confronti di nessuno, poiché ritengo che, se degli assegnatari non abbiano occupato degli alloggi o abbiano altre sistemazioni oppure non siano interessati a quella località, non debbano pesare sugli altri cittadini. A giorni verrà reso noto il primo rapporto rimesso dalle forze dell’ordine, che ha già evidenziato delle irregolarità che verranno perseguite nelle debite sedi».

IL COMUNE VENDE. Allo scopo di rendere redditizio il proprio patrimonio, infine, il Comune dell’Aquila ha messo in vendita 18 lotti di terreni dislocati in alcune località del territorio. Il provvedimento che autorizza le alienazioni è stato pubblicato sul sito www.comune.laquila.it, nella sezione terremoto-aggiornamenti. Nell’atto vengono indicate le zone dove questi terreni sono situati, il prezzo a base d’asta, i giorni in cui verranno esaminate le offerte e le modalità per partecipare alla gara. La prima asta pubblica si terrà il 16 marzo 2010 alle 12 nel servizio Espropri e patrimonio che si trova in via Ulisse Nurzia a Pile (palazzina Gizzi). Nell’avviso sul sito istituzionale dell’ente vengono riportate anche le date delle eventuali aste successive, con termini e condizioni. I terreni in questione si trovano non solo all’Aquila ma anche nelle frazioni di Sassa, di Bagno e di Preturo.