«Sulla barella 48 ore senza cibo» Ospedale caos: scatta la denuncia 

I familiari di un 37enne vanno dai carabinieri. E un’anziana muore in circostanze da chiarire

AVEZZANO. Si continua a morire e a piangere nei giorni della pandemia. Con una sanità che non sempre riesce a dare risposte adeguate di fronte a un’emergenza debordante in un ospedale con un passato fatto di tagli e aspre polemiche. Le ultime due riguardano un uomo rimasto su una barella (senza cibo) per due giorni e una donna deceduta in circostanze da chiarire.
CONTAGI E VITTIME. Non si fermano i contagi nella Marsica, che resta una delle zone più colpite del territorio regionale (in rapporto al numero di abitanti). Cresce anche il numero delle vittime che nelle ultime ore sono state due, una 79enne di Capistrello e un 90enne di Celano. Ad Avezzano sono stati 13 i casi registrati ieri, per un totale di 569 contagiati da inizio emergenza sanitaria. In quarantena ci sono attualmente 311 persone, mentre quelle attualmente positive sono 480. I decessi totali in città sono 23. Su tutto il territorio sono 58 i nuovi casi accertati. Due nuovi casi di contagio sono stati accertati a Luco dei Marsi. A Cerchio da domani al 21 novembre è stata disposta la chiusura delle scuole.
CORDOGLIO A CELANO. Il Covid si è portato via uno storico personaggio di Celano, Orazio Petrilli, commerciante della città, da qualche giorno ricoverato all’ospedale di Avezzano. Il 4 dicembre prossimo avrebbe compiuto 91 anni e invece agli acciacchi dell’età si è aggiunto il virus che lo ha strappato all’affetto della moglie Ivana D’Ovidio e delle sue figlie Maria, Monica e Lorella. Petrilli aveva ereditato dalla madre la bottega di via Filippo Carusi e l’aveva trasformata nel “Supermarket Orazio”, punto di riferimento per tanti celanesi. Oltre al lavoro e alla sua famiglia, coltivava tante passioni. Era stato per anni presidente dell’associazione commercianti di Celano, presidente dei cacciatori, membro della Confcommercio provinciale e poi grande tifoso del Celano calcio e devoto ai Santi Martiri. «Era un’anima verace di Celano», la testimonianza di Mario Cantoresi, scrittore e nipote del defunto, «da lui e da Giancarlo Cantelmi ho appreso tutto sulla storia di questa città. Sono cresciuti insieme, erano come due fratelli». Il sindaco Settimio Santilli si è detto molto dispiaciuto per la scomparsa di Petrilli «persona immersa nel tessuto sociale di Celano con un’idea lungimirante del commercio che lo ha portato anche a essere presidente dell’associazione commercianti». La cerimonia d’addio domani alle 11, in forma strettamente privata, davanti alla chiesa dei Cappuccini al cimitero di Celano.
LA DENUNCIA CHOC. Viene ricoverato all’ospedale di Avezzano e lasciato per 48 ore senza poter mangiare e bere nella cosiddetta zona grigia. È quello che è accaduto a un marsicano di 37 anni, T.N., che è stato trasportato sabato in ambulanza a seguito di una forte febbre. L’uomo è arrivato al pronto soccorso intorno alle 22, come precisato dalla denuncia presentata dalla sorella S.N. ai carabinieri della stazione di Avezzano martedì, e lasciato «senza mangiare e senza bere fino a ieri sera (lunedì), quando il personale ospedaliero gli ha portato un te e dei dolcetti presi al distributore interno». Il 37enne, risultato per cinque volte negativo al tampone, per due giorni ha avvisato telefonicamente i familiari di ciò che stava accadendo. Loro, impotenti, hanno prima raggiunto l’ospedale cercando di chiedere aiuto e poi si sono rivolti ai carabinieri per cercare di sbloccare la situazione. «Chiedo che mio fratello venga curato per la polmonite risultata dalla Tac», precisa la sorella nella denuncia, «voglio poi avere accesso alla sua cartella clinica per accertarmi delle terapie che gli sono state somministrate dal 31 ottobre al 3 novembre».
MORTE SOSPETTA. È morta a 82 anni in circostanze poco chiare mentre era ricoverata all’ospedale. Si tratta di una pensionata di Capistrello, T.S.. che, secondo la ricostruzione, doveva essere dimessa. I familiari avevano allertato la Misericordia per il trasporto della paziente. Quando però l’ambulanza è arrivata in ospedale la donna era morta. L’anziana era malata oncologica ma il decesso sarebbe legato ad altre problematiche, forse legate al caos in cui si trova l’ospedale in questi giorni, su cui i familiari chiedono che venga fatta luce.
SANGUE CARENTE. Il centro trasfusionale ha bisogno di sangue. Da settimane l’Avis lancia appelli disperati ai loro associati. A causa dell’emergenza, infatti, c'è sempre più bisogno di sangue e sempre meno persone vanno a donare per paura del virus.