elezioni comunali

Sulmona, telefonata con minacce a una terza candidata

La donna corre con Di Masci: clima sempre più infuocato a tre settimane dal voto. La Digos ha avviato accertamenti. Solidarietà da vari esponenti politici

SULMONA. Ancora un episodio intimidatorio. L’ennesimo, che rischia di avvelenare ulteriormente una campagna elettorale che si annuncia aspra. Dopo il biglietto lasciato sul parabrezza dell’auto di Claudia Pietrosanti (a seguito dell’episodio ha deciso di rinunciare alla campagna elettorale) e il gatto trovato morto da un altro candidato, ecco la telefonata minatoria. Lunedì sera a casa di una candidata C.T., della lista Sulmona Unione di Centro, ha squillato il telefono e dall’altra parte una voce che la invitava a ritirarsi dalla campagna elettorale altrimenti «sarebbero stati guai». Si tratta del terzo episodio in pochi giorni, l’ennesimo nei confronti di un candidato che si è schierato a favore di Bruno Di Masci e che ha spinto la Digos a intervenire per far luce sugli episodi intimidatori che tutti gli altri candidati sindaci hanno stigmatizzato. Stessa cosa hanno fatto i capolista del raggruppamento civico “La città che vogliamo”, Fabio Ranalli, Luciano Marinucci, Giovanni Salutari, Guerino Mangiarelli, Enea Di Ianni, Brahim Soshi, Donato Di Cesare ed Eligio Bevilacqua, esprimono «piena solidarietà» ai candidati consiglieri, vittime delle intimidazioni. I capolista si dicono «sdegnati da questi gesti ignobili, con cui si tenta di inquinare il clima della campagna elettorale appena iniziata, mai avvenuti nella nostra città, sodalizio di nobile storia che a buon diritto vanta onori e serietà inseriti in una solida tradizione democratica e civile mai messa in discussione». Il raggruppamento «auspica un sincero sforzo corale di tutti i protagonisti di queste elezioni per maturare un dialogo franco, leale e costruttivo tra tutti i candidati in campo e vivere una campagna elettorale serena e seria, alla ricerca delle soluzioni migliori per il bene comune». Solidarietà ai candidati e al candidato sindaco Di Masci arriva dalla senatrice del Pd, Stefania Pezzopane: «Sulmona è una bellissima città, molto civile e colta, non merita questo scadimento a livelli infimi. Ve lo avevo detto giorni fa, molti sono sull’orlo di una crisi di nervi. Non cediamo nè all’ira nè alla paura». Anche il candidato sindaco di Forza Italia, Elisabetta Bianchi, interviene sulla vicenda, invitando tutti a riportare i problemi della città al centro della campagna elettorale: «Se fosse confermato che la candidatura di un aspirante consigliere comunale, nella compagine del candidato sindaco Bruno Di Masci sia stata ritirata per un atto intimidatorio sarebbe solo il frutto di un albero avvelenato che affonda le radici nell’ibridismo dei raggruppamenti caratterizzati dalla mancanza di ideali comuni e di proposta politica. Ma i cittadini, in questo momento cruciale, chiedono interventi concreti e la soluzione dei problemi». Intanto si infiamma la polemica anche sulla scelta degli scrutatori.

Il raggruppamento civico “La città che vogliamo” chiede che gli scrutatori nei seggi elettorali siano designati per estrazione a sorte e la scelta quindi non sia rimessa alla esclusiva discrezionalità dei componenti della commissione consiliare competente. Motivo: tre componenti della commissione sono candidati consiglieri nelle prossime elezioni e si tratta di Mario Sinibaldi, Alessandro Pantaleo e Daniele Del Monaco. «Per garantire l’assoluta trasparenza all’operato della commissione stessa e nello spirito che portò il consiglio comunale all’approvazione di una delibera che ha previsto criteri di scelta mirati a privilegiare cittadini in condizioni di disagio, soprattutto giovani disoccupati o lavoratori precari», concludono, «sarà bene che la designazione sia compiuta con il sorteggio». (c.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA