Supercarcere Sulmona, nuovo atto di disperazionedetenuto 50enne tenta di dare fuoco all'infermeria

Un detenuto ha tentato di dare fuoco alla cella dell'infermeria. È stato salvato dall'intervento delle guardie del penitenziario di Sulmona. L'episodio è stato reso noto dai sindacalisti della Uil
SULMONA. Un detenuto 50enne, originario di Napoli, ricoverato nell'infermeria del carcere di
Sulmona, ha tentato di dare fuoco alla cella, ma si è salvato solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria che ha scongiurato situazioni critiche anche per gli altri detenuti per via del fumo tossico sprigionatosi dal materasso e dalle suppellettili presenti nella camera.
A renderlo noto i sindacalisti della Uil Penitenziari che hanno sottolineato che "la situazione a Sulmona dopo un breve periodo di pseudo tranquillità ha ripreso a macinare numerosi eventi critici e critica risulta essere anche la situazione in merito alla carenza di organico nell'istituto peligno". Oltre 60 persone risultano fuori servizio per malattia che sommate a quelle in ferie, superano il tetto del 50% di agenti presenti al lavoro rendendo la situazione del carcere di gran lunga inferiore ai livelli minimi di sicurezza.
"Un carcere che si trova solo all'inizio di un calvario - afferma il segretario provinciale della Uil Penitenziari Mauro Nardella - che vedrà il suo culmine nel momento in cui i quasi 20 agenti distaccati a Sulmona faranno rientro nella casa circondariale di Avezzano prossima alla riapertura e dalla quale provengono. Se a questi aggiungiamo i molti agenti distaccati che l'amministrazione penitenziaria ha riportato nelle sedi dopo averli tenuti a Sulmona per diverso tempo, ci si accorge che la situazione è al limite del collasso".
Nei prossimi giorni il segretario generale Eugenio Sarno farà visita al carcere di Sulmona. "In quell'occasione - conclude Nardella - chiederemo al competente dipartimento, un intervento urgente volto al ripristino delle condizioni di normalità che da tempo latitano nel nostro carcere".
Sulmona, ha tentato di dare fuoco alla cella, ma si è salvato solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria che ha scongiurato situazioni critiche anche per gli altri detenuti per via del fumo tossico sprigionatosi dal materasso e dalle suppellettili presenti nella camera.
A renderlo noto i sindacalisti della Uil Penitenziari che hanno sottolineato che "la situazione a Sulmona dopo un breve periodo di pseudo tranquillità ha ripreso a macinare numerosi eventi critici e critica risulta essere anche la situazione in merito alla carenza di organico nell'istituto peligno". Oltre 60 persone risultano fuori servizio per malattia che sommate a quelle in ferie, superano il tetto del 50% di agenti presenti al lavoro rendendo la situazione del carcere di gran lunga inferiore ai livelli minimi di sicurezza.
"Un carcere che si trova solo all'inizio di un calvario - afferma il segretario provinciale della Uil Penitenziari Mauro Nardella - che vedrà il suo culmine nel momento in cui i quasi 20 agenti distaccati a Sulmona faranno rientro nella casa circondariale di Avezzano prossima alla riapertura e dalla quale provengono. Se a questi aggiungiamo i molti agenti distaccati che l'amministrazione penitenziaria ha riportato nelle sedi dopo averli tenuti a Sulmona per diverso tempo, ci si accorge che la situazione è al limite del collasso".
Nei prossimi giorni il segretario generale Eugenio Sarno farà visita al carcere di Sulmona. "In quell'occasione - conclude Nardella - chiederemo al competente dipartimento, un intervento urgente volto al ripristino delle condizioni di normalità che da tempo latitano nel nostro carcere".