Arbutina Amza, la vittima

Tagliacozzo, travolta da un peso di cinque quintali 

Aperta l'inchiesta sulla morte della ragazza di 23 anni investita dal cancello uscito dal binario

TAGLIACOZZO. Sarebbe uscito dalla guida di scorrimento investendola con un peso di circa 500 chili. È morta così, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Arbutina Amza, 23 anni, di origini macedoni. Stava chiudendo il cancello di ingresso per rientrare nella sua abitazione che si trova all’interno della cooperativa agricola “La Villa”, dove il padre lavora come custode. L’incidente è accaduto dopo cena, poco dopo le 21 di domenica, quando il grosso cancello in metallo, lungo circa quattro metri, si è sganciato finendo addosso alla ragazza, di corporatura esile. Sono stati inutili i soccorsi dei familiari prima e del 118 successivamente.

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Il medico del pronto intervento non ha potuto fare altro che constatare la morte. L’area è stata sequestrata mentre il corpo della ragazza è stato trasportato all’obitorio di Avezzano in attesa degli esami medico legali che potrebbero essere eseguiti questa mattina quando è prevista la nomina del consulente della Procura di Avezzano. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Lara Seccacini, mentre le indagini sono svolte dai carabinieri. Gli incidenti causati dalla caduta di cancelli sono frequenti e le normative, come spiega Loreto Di Giamberardino, esperto del settore e titolare dell’azienda Sea di Luco dei Marsi, punto di riferimento per la distribuzione e l’installazione di questo tipo di prodotti, sono sempre più restrittive ma non vengono rispettate. «Il prodotto deve essere a norma già dall’esecuzione del fabbro», spiega Di Giamberardino, «che deve rilasciare un certificato di un cancello a norma. Anche l’installazione però deve essere fatta a regola d’arte. Quando cade un cancello scorrevole o si è rotta la parte superiore o è uscito fuori guida in apertura o in chiusura. I cancelli scorrevoli devono avere dei cavallotti sia all’inizio, sia in chiusura, sia a metà della corsa in apertura, in modo tale che, quando è aperto, è ancorato sia alla parte iniziale, sia a tre quarti. I cancelli, scorrevoli e non, richiedono caratteristiche in grado di gestire le varie dimensioni garantendo sempre massime condizioni di sicurezza operativa, funzionalità ed affidabilità. Si tratta di opere normativamente complesse i cui rischi in caso di cattiva o irregolare installazione possono essere molto elevati. Fare un cancello a norma a un cliente, significa però chiedere di più al cliente, e non tutti lo fanno. Ci sono le norme e sono ben fatte, ma spesso non vengono fatte rispettare, anche perché non c'è nessuno che va a controllare, soprattutto nel privato. La conformità alla normativa garantisce invece che sia rispettata una serie di requisiti per la sicurezza. La direttiva esamina il rispetto di alcuni requisiti tra cui la resistenza meccanica, la stabilità, la sicurezza durante l’uso. Bisogna però applicarle in fase di progettazione, di realizzazione e di installazione».(p.g.)
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