L'AQUILA

Tangenti cultura: ex assessore ammette e chiede scusa, Corte d'Appello gli riduce la pena

Per Luigi De Fanis, condannato in primo grado a 6 anni, pena ridotta a 4 anni 3 mesi e 10 giorni di reclusione

 L'AQUILA. Colpo di scena nel processo a carico l'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis che davanti alla Corte d'Appello dell'Aquila ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee, ha ammesso tutte le sue responsabilità e ha chiesto anche scusa a tutte le persone coinvolte.

Questa mattina la Corte d'Appello dell'Aquila ha ridotto la pena a 4 anni 3 mesi e 10 giorni di reclusione. Nel 2018, in primo grado, il Tribunale di Pescara aveva condannato De Fanis a 6 anni di reclusione. Invece l'interdizione perpetua dai pubblici uffici è stata ridotta a 5 anni.

A fine udienza Andrea Mascitti, presente in aula, si è detto soddisfatto per la conclusione della vicenda.

De Fanis era stato arrestato nel 2013 perchè accusato aver chiesto tangenti all'operatore culturale di Orsogna Andrea Mascitti che denunciò alla Procura il tentativo di corruzione.

L'inchiesta denominata 'Il Vate', coordinata all'epoca dall'attuale procuratore di Pescara Giuseppe Bellelli, aveva portato all'arresto con l'accusa di concussione, truffa aggravata e peculato l'allora assessore regionale ma anche la sua segretaria e due dipendenti della Regione Abruzzo.