Tares, spiragli per i commercianti

L’assessore al Bilancio apre al dialogo con la categoria: «Abbiamo applicato le tariffe nazionali ma si può trattare»

L’AQUILA. Il Comune tenterà la mediazione sulla Tares. Domani, alle 11, l’assessore al Bilancio Lelio De Santis incontrerà i rappresentanti della Confcommercio, che hanno dichiarato guerra alle nuova tassa sui rifiuti solidi urbani. Contestatissimo, in particolare, il tariffario applicato dall’amministrazione comunale che, secondo l’associazione di categoria, agevolerebbe gli istituti di credito e le grandi superfici commerciali, a tutto svantaggio dei piccoli esercenti già schiacciati dal peso della crisi.

Lunedì scorso, durante l’assemblea plenaria indetta dalla Confcommercio provinciale, è stato messo a punto il programma delle iniziative di protesta che porteranno in piazza centinaia di commercianti, esasperati dalla politica fiscale del Comune. Ma l’assessore De Santis invita alla calma e al dialogo. E non esclude possibili margini di manovra per ridurre il peso delle imposte alle categorie più svantaggiate.

«Credo che la protesta sia andata oltre», afferma De Santis. «Comprendo le esigenze dei commercianti aquilani, ma il Comune si è limitato a recepire la norma nazionale che ha trasformato la Tarsu in Tares, fissando nuovi parametri. È stata una mera applicazione di codici tariffari già preconfezionati. L’intento del legislatore è arrivare alla copertura finanziaria del costo del servizio, anche in relazione alla produzione dei rifiuti, secondo la logica che chi sporca di più deve pagare di più».

Motivo che ha portato il Comune ad abbassare le aliquote della Tares alle banche e ai servizi finanziari, in base al tariffario nazionale, e maggiorare la tassa ad alcune tipologie commerciali come gli alimentari. «Mi rendo conto delle difficoltà che i piccoli commercianti devono affrontare quotidianamente», sottolinea De Santis, «ma dobbiamo attenerci alle regole. Il 6 marzo scorso il governo ha emanato un decreto che fornisce nuove disposizioni in materia di tributi. Nell’ambito del testo dobbiamo capire se ci sono margini di manovra per detrazioni sulla Tares, a carico dei commercianti e degli artigiani e alle categorie che risultano in sofferenza o se possiamo agire sulla riduzione delle superfici calpestabili».

De Santis chiarisce che «si tratta di ipotesi tutte da vagliare, alla luce della recente normativa. Se fossi nella Confcommercio», conclude l’assessore comunale, «eviterei di sollevare un polverone che rischia di innescare una guerra tra poveri e di non portare a risultati positivi. Va trovata una soluzione compatibile con la legge nazionale e con le esigenze di bilancio del Comune: il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti va pagato, ma intendiamo andare incontro alle esigenze degli esercenti che, dopo il terremoto, hanno sopportato sacrifici enormi».

Monica Pelliccione

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