Teatri e cinema chiusi, Morgese s’imbavaglia 

Il direttore artistico di TeatroZeta: «Dipendenti in cassa integrazione, mi fermo e non dico più nulla»

L’AQUILA. Una catena con tanto di lucchetto per sbarrare la porta e il nastro adesivo sulla bocca al posto della mascherina. Gesto simbolico ed eloquente quello di Manuele Morgese, direttore artistico del Cinema teatro Zeta, contro lo stop alle attività culturali previsto dall’ultimo decreto. «Non c’è nulla da dire, i miei dipendenti andranno in cassa integrazione, io posso solo fare questo», afferma mentre chiude le porte del nuovo foyer inaugurato solo qualche settimana fa nel Parco delle Arti, a Monticchio, in una serata accompagnata dal jazz di Fabrizio Bosso a cui ha anche partecipato l’ex sottosegretario Gianni Letta. Il teatro, come tutti, si era adeguato rispettando i protocolli di sicurezza e riducendo i posti in sala da 200 ad appena 60. Non è bastato a risparmiare la nuova serrata. Il TeatroZeta ha annullato gli spettacoli in calendario fino alla fine dell’anno. Lo stesso Simone Cristicchi, direttore del Tsa, ha espresso la sua amarezza attraverso la pagina Facebook: “Ciao Teatro. E così si torna a casa. Per l’ennesima volta. “Repliche annullate, alcune rimandate, quelle programmate ma chissà se confermate”, scrive l’attore musicista. “Tanti dubbi, quanta approssimazione, senso di offesa. Giudicati alla stregua di fast food. I teatri, luoghi sacri, uniche isole rimaste dove bere acqua di sorgente. Siamo maghi, saltimbanchi, donne scimmia, forzuti e fragili”, prosegue Cristicchi, “siamo uomini e donne del fantastico mondo dello spettacolo. Quelli che vi fanno ridere, piangere, sopravvivere al Nulla che avanza. Non siamo indispensabili? Semplicemente siamo, e per questo, anche noi, sacri”.
Ansia e smarrimento in tante strutture teatrali cittadine.
«Al momento», spiega Giuseppe Tomei di Spazio Rimediato, «abbiamo deciso di sospendere alcuni corsi, in attesa di capire le limitazioni relative all’accesso al teatro per le attività culturali e ricreative. Continuiamo a lavorare sugli spettacoli in allestimento, ma siamo preoccupati e delusi». Situazione analoga anche alla Casa del Teatro. La struttura, nello scorso weekend, ha ospitato un workshop di teatro gestuale con Franco Di Berardino, l’ultimo per adesso. «Avevamo in programma uno spettacolo con lui, ma abbiamo dovuto cancellare tutto», spiega Eugenio Incarnati. «La chiusura non rende giustizia ai tanti sforzi fatti per adeguare e sanificare i locali».
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