Tentò di uccidere l’amico a cena: condannato a otto anni di carcere 

Il 49enne di Celano sferrò una coltellata all’uomo che osò rivolgere un apprezzamento alla compagna Venne catturato dopo quattro giorni di fuga nei boschi. I difensori: pena eccessiva, faremo ricorso

AVEZZANO. Aveva tentato di ammazzare l’amico che aveva fatto un apprezzamento alla sua donna. A distanza di 15 mesi dal fatto, Cesare Felli, 49enne di Celano, è stato condannato a 8 anni di reclusione, con rito abbreviato, dal tribunale di Avezzano. Felli doveva rispondere di tentato omicidio nei confronti di un 48enne, sempre di Celano, finito in ospedale e salvato dopo due delicati interventi chirurgici. La sentenza è stata emessa nella tarda mattinata di ieri confermando la richiesta del pubblico ministero, Ugo Timpano. Il giudice ha inoltre escluso le attenuanti generiche e contestato i futili motivi. Sono state rigettate anche le istanze riguardanti la presunta incapacità di intendere e di volere. Nel corso del processo, infatti, era stata stilata una relazione dallo psicoterapeuta Paolo Capri, professore straordinario di Psicologia giuridica e criminologia all’Università europea di Roma. La difesa puntava a dimostrare che al momento dell’accoltellamento, l’imputato non era in grado di discernere il bene dal male. Il perito ha inoltre accertato che il celanese è in grado di sostenere un processo. Secondo l’accusa, il 49enne avrebbe accoltellato all’addome il conoscente G.L., causandogli una grave ferita. L’uomo sarebbe stato accoltellato per aver fatto degli apprezzamenti alla donna che era in compagnia dell’imputato. E anche perché si era rifiutato di consegnare del denaro all’aggressore, una somma di 20-30 euro. I fatti risalgono al 28 marzo scorso mentre era in corso una cena in casa della persona aggredita. Ad allertare i soccorsi era stata l’ex compagna dell’aggressore, presente alla cena, mentre Felli scappava a piedi e senza cellulare. L’uomo, braccato per quattro giorni, aveva raccontato di essersi nascosto nella zona delle Gole di Celano. Felli si era infine costituito nella caserma dei carabinieri di Celano ed era stato rinchiuso nel carcere di Vasto. Il ferito, nel frattempo, era stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Avezzano dove era stato sottoposto a un primo intervento chirurgico d’urgenza per il perforamento di un polmone. Felli, nel corso del primo interrogatorio, aveva raccontato di non ricordare il momento in cui aveva sferrato il fendente. La parte civile è assistita dall’avvocato Stefano Mario Guanciale. I legali dell’imputato, Domenico Quadrato e Antonio Pascale ritengono «eccessiva» la pena inflitta e hanno annunciato che «ricorreranno in Appello».
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