Teramo, il fuoco lambisce le case in contrada Gattia

Gente in strada dopo il secondo rogo del piromane. A Padula bruciati sei ettari di bosco

TERAMO. Le fiamme lambiscono pericolosamente le case: le alte lingue di fuoco sono a meno di sei metri dalla strada e per i residenti di contrada Gattia la notte è un imbuto di paura. La cronaca del nuovo rogo doloso alle porte di Teramo inizia proprio da qui e ha gli occhi terrorizzati della gente del posto che in meno di 24 ore ha visto le fiamme sfiorare per due volte le proprie abitazioni.

I numeri raccontano di circa cinque ettari di sterpaglie e coltivazioni ridotti in cenere: alle 3 di domenica il fronte dell’incendio, alimentato dalle forti raffiche di vento, ha raggiunto duecento metri con 12 focolai. Per una notte intera pompieri, forestale e vigili urbani hanno lavorato ininterrottamente per spegnere, bonificare e poi presidiare per impedire che il piromane tornasse ad agire.

Per gli investigatori, infatti, è certo che dietro i due roghi che tra venerdì e sabato hanno devastato la zona della Cona ci sia la stessa mano: forse la stessa persona che meno di una settimana fa ha dato fuoco alle sterpaglie di Carapollo, sempre alle porte della città. Un piromane a cui carabinieri e Forestale continua a dare la caccia. Lo stesso che nel pomeriggio di ieri ha dato fuoco ad alcune sterpaglie a Borgonovo di Torricella. In contrada Gattia, dopo il primo rogo di venerdì, il secondo allarme è scattato intorno alle 15 di sabato: le fiamme sono ripartite dallo stesso punto in cui meno di 24 ore prima erano divampate. Complice il vento caldo, ben presto il fronte si è esteso minacciando case e il tratto di statale 80 che attraversa il quartiere in direzione Montorio. L’intervento dei pompieri è stato immediato, ma ben presto si è reso necessario allertare elicottero e Canadair. Così sono iniziati i voli e i getti d’acqua per cercare di rallentare l’avanzata delle lingue di fuoco. Alle 21 le fiamme sembravano domate, ma il vento ha avuto la meglio e così il rogo che sembrava spento ha improvvisamente ripreso vigore facendo temere il peggio per le case della zona. Molta gente, con il calare della notte, è scesa in strada. Solo intorno alle 4 il fronte ha iniziato a ridimensionarsi, consentendo ai pompieri di iniziare contemporaneamente anche un’opera di bonifica. Ma nella notte tra sabato e domenica i vigilisono stati impegnati anche tra Valle Castellana e Padula dove le fiamme hanno divorato sei ettari di bosco e sottobosco. Il fuoco è divampato nel primo pomeriggio di sabato e per domarlo è stato necessario un Canadair e un elicottero della Forestale.

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