L'AQUILA

Terremoto e appalti per la ricostruzione, 10 arresti

Maxi operazione dei carabinieri tra L’Aquila, Teramo, Pesaro Urbino e Bari: 10 ai domiciliari per corruzione tra funzionari pubblici e imprenditori, 5 provvedimenti di divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale

L'AQUILA. Sessanta carabinieri sono in azione dalle prime ore del mattino per una maxi-operazione che riguarda il contrasto al fenomeno della corruzione nella ricostruzione pubblica post-terremoto. L'operazione parte dall'Aquila ed è coordinata dalla procura distrettuale antimafia. Sono in corso le notifiche delle dieci misure cautelari degli arresti domiciliari e dei cinque divieti di esercitare attività professionale. In queste ore vengono perquisiti uffici pubblici e sedi di imprese in quanto l'indagine riguarda anche pubblici ufficiali. Perquisizioni e sequestri sono in corso nei territori dell'Aquila, Teramo, Pesaro Urbino, Bari e Benevento. Tra i reati contestati la corruzione, l'abuso d'ufficio e la turbativa d'asta che sarebbero stati commessi in quello che è stato definito il «cantiere più grande d'Europa».

leggi anche: Appalti per il terremoto, spunta l'imprenditore che ride L'inchiesta su tangenti e ricostruzione con 10 arresti, in un'intercettazione telefonica si parla di lavori futuri anche ad Amatrice e un imprenditore assicura: "Abbiamo una struttura potentissima". Tutti i 35 indagati

GLI ARRESTATI. Gli arrestati, ai domiciliari, sono: Lionello Piccinini, Antonio Zavarella, Berardino Di Vincenzo, Marcello Marchetti, Mauro Lancia, Giampiero Fracassa, Vito Giuseppe Giustino, Antonio Loiudice, Graziantonio Loiudice e Leonardo Santoro. In tutto gli indagati sono 35. Oltre ai 10 arresti, ci sono 5 interdizioni dall'esercizio dell'attività professionale, tra Abruzzo, Campania, Marche e Puglia, a carico di: Giancarlo Di Vincenzo, Alessandra Del Cane, Michele Fuzio, Domenico Pazienza e Michele Buzzerio.

TUTTI GLI INDAGATI. Valerio Agostinelli, 29 anni, Sassoferrato (Ancona), geometra dell'impresa Lancia srl; Italo Albani, 68 anni, L'Aquila, co-titolare della ditta Soalco srl; Giancarlo Boscaino, 51 anni, Foglianise (Benevento), geologo; Claudia Castagnoli, 45 anni, Campobasso, dipendente Mibact; Fabio Cacciari, 46 anni L'Aquila, architetto, direttore tecnico Atec srl; Gianfranco D'Alò, 62 anni, Lucoli (L'Aquila), architetto, dipendente Soprintendenza; Aldino Del Cane, 66 anni, Cermignano (Teramo); Franco De Vitis, 64 anni, Ocre (L'Aquila), architetto, dipendente Soprintendenza; Federica Di Vincenzo, 37 anni, L'Aquila; Claudio Finarelli, 65 anni, Chieti, architetto, dipendente Mibact; Giuseppe Liberati detto Pippi, 66 anni, Tagliacozzo, architetto dipendente Soprintendenza; Gianluca Marcantonio, 46 anni, Pescara; Pasquale Marenna, 51 anni, Telese (Benevento); Francesco Montazzoli, 34 anni, Popoli; Berardino Olivieri, 61 anni, Sulmona, architetto dipendente Soprintendenza; Ernesto Penzi, 38 anni, Maddaloni (Caserta) procuratore dell'impresa Penzi spa;
Aldo Giorgio Pezzi, 47 anni, Pescara, architetto dipendente Soprintendenza Emilia Romagna; Lucio Piccinini, 49 anni, L'Aquila, co-titolare Atec srl; Vladimiro Placidi, 61 anni, L'Aquila, ex assessore comunale con delega alla ricostruzione dei beni culturali; Giuseppe Rossi, 65 anni, L'Aquila, dipendente Mibact.

LE ACCUSE. La nuova inchiesta giudiziaria che scuote la ricostruzione dell'Aquila a oltre otto anni dal tragico sisma coinvolge funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tra cui nomi eccellenti. Secondo quanto si è appreso, le indagini dei carabinieri dell'Aquila, coordinate dal procuratore capo Michele Renzo e dal pm Antonietta Picardi, sarebbero scattate da spunti investigativi emersi da un'altra inchiesta. A inchiodare gli indagati ci sarebbero intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che video e foto che dimostrerebbero le dazioni per vincere gli appalti.

L'INCHIESTA. L'indagine è una costola di quella sulla corruzione per gli appalti di Palazzo Centi, sede istituzionale della giunta regionale. Tra gli indagati di questo nuovo filone ci sono anche nomi già coinvolti nei precedenti accertamenti. L'accusa sostiene di aver scoperto un vero e proprio sistema di scambio di favori nell'assegnazione dei lavori della ricostruzione pubblica post-terremoto. Tra gli appalti messi sotto esame anche quelli per il restauro del teatro comunale dell'Aquila e della torre medicea di Santo Stefano di Sessanio. L'accusa parla dell'esistenza di mazzette scambiate negli uffici tra imprenditori e pubblici funzionari, come testimonierebbero le intercettazioni telefoniche e ambientali. Si ipotizza, dunque, un importante giro di corruzione. Per alcuni degli indagati l'accusa è quella di aver agevolato l'assegnazione di lavori in cambio dell'attribuzione di incarichi di progettazione ad alcuni familiari. In un altro caso, invece, un funzionario avrebbe agevolato il percorso di assegnazione di lavori edili alla ditta di un familiare.

I PERSONAGGI. Tra le persone coinvolte nell'indagine anche l'architetto Berardino Di Vincenzo, ex dirigente della segreteria regionale Beni culturali. L'architetto Di Vincenzo, ex sindaco del Comune di Caporciano, da poco andato in pensione, era già stato destinatario di un avviso di garanzia nello scorso mese di febbraio quando era finito nel mirino della procura perché avrebbe indotto due imprenditori a stipulare una consulenza con il figlio incaricato di redigere il progetto per la ristrutturazione di Palazzo Centi. Coinvolto nell'indagine anche Leonardo Santoro dell'omonima impresa di costruzioni che ha sede ad Altamura, in provincia di Bari. La terza persona agli arresti domiciliari è l'imprenditore teramano Giampiero Fracassa dell'omonima impresa edile. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati materiale documentale e file di computer contenenti indicazioni su alcuni dei lavori eseguiti dall'impresa nell'ambito della ricostruzione aquilana. L'impresa Fracassa si era aggiudicata i lavori di restauro della torre medicea di Santo Stefano di Sessanio. Tra i lavori finiti nel mirino, secondo fonti investigative, ci sarebbero anche quelli relativi alla ristrutturazione della Badia di Sulmona.

INDAGINE INTERNA. Il Mibact «nel pieno rispetto del lavoro degli organi inquirenti e con spirito di collaborazione», ha avviato un'indagine interna per verificare l'iter dei procedimenti amministrativi per la ricostruzione e restauro del patrimonio architettonico aquilano danneggiato dal sisma del 2009 e dagli ulteriori eventi sismici del 2016: lo rende noto il ministero guidato da Franceschini.