Terremoto e corruzione, tutti liberi gli indagati

Il gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ha revocato le misure di custodia cautelare per Ezio Stati, Vincenzo Angeloni, Marco Buzzelli e Sabatino Stornelli

L'AQUILA. Tutti liberi gli indagati nell'inchiesta sulla corruzione legata a lavori per il post-terremoto. Questa mattina il gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ha revocato le misure di custodia cautelare per Ezio Stati, Vincenzo Angeloni, Marco Buzzelli e Sabatino Stornelli. Secondo i giudici non esistono più le esigenze di custodia cautelare e non c'è più il pericolo dell'inquinamento delle prove. Ezio Stati, 62 anni, ex tesoriere della Democrazia cristiana e padre dell'ex assessore regionale Daniela Stati, si trovava agli arresti domiciliari nella propria abitazione in via Mazzarino ad Avezzano. Angeloni, già parlamentare ed ex presidente delle squadre di calcio di Avezzano e Valle del Giovenco, aveva ottenuto i domiciliari dopo tre settimane di carcere.

Marco Buzzelli, compagno di Daniela, era ai domiciliari ad Avezzano, con il permesso di poter raggiungere la scuola dove insegna. Per l'imprenditore marsicano Sabatino Stornelli c'è invece l'obbligo di dimora nel comune di Roma. Secondo l'accusa l'assessore regionale Daniela Stati, che si è dimessa perché indagata, si è adoperata per la variazione dell'ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l'ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nel documento anche Abruzzo Engineering spa.

Società che per il 30% fa capo a Stornelli e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Il gruppo Stati, sempre secondo le accuse della Procura, voleva agevolare le società di Stornelli e Angeloni; gli imprenditori si sono sdebitati con una serie di regalie: un anello con diamante per la Stati, un televisore per il padre Ezio, una consulenza e un'Audi A4 per Buzzelli.