Terremoto, processo commissione Grandi rischicominciano le testimonianze delle parti civili

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L'AQUILA. Rinviato al prossimo primo febbraio il processo alla commissione Grandi rischi, in corso  all'Aquila. L'udienza di oggi si è conclusa in tarda mattinata, dopo l'ascolto di alcuni degli ultimi testimoni dell'accusa e dei primi delle parti civili, in particolare quelli chiamati dall'avvocato Fabio Alessandroni. Alla prossima udienza sarà la volta delle deposizioni dei testi indicati dall'avvocato Wania Della Vigna.

Il dibattimento si è aperto con Antonello Ciccozzi, docente aquilano di Antropologia culturale e consulente del pubblico ministero Fabio Picuti in fase d'indagine. La testimonianza non si è svolta perché la relazione antropologica dell'esperto non è stata acquisita perché basata su resoconti dei verbali di sommaria informazione. Dovrà rielaborarla in base alle testimonianze processuali; per farlo Ciccozzi si è preso due mesi.

È stata poi la volta di Fabio Sabetta, dirigente della Protezione Civile, citato da Picuti dopo un supplemento d'indagine suggerito da una parte civile. Sono cominciati, quindi, i testi della parte civile rappresentata dall'avvocato Fabio Alessandroni, famigliari che stanno rievocando le tristi vicende vissute dal pediatra Massimo Cinque e dal chirurgo Vincenzo Vittorini, che nel sisma hanno perso le mogli e alcuni dei figli.

La commissione Grandi rischi, organo consultivo della Presidenza del Consiglio, nella sua composizione del 2009, è alla sbarra per aver sottovalutato il rischio sismico e fornito false rassicurazioni ai cittadini, causando la morte di 309 persone nella scossa del 6 aprile 2009. Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi; Bernardo De Bernardinis (l'unico che fino a oggi è stato sempre presente in aula), già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile; Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e.; Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova; Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose.

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