Tribunale senza personale «Un nuovo ricorso al Tar»

Gli uffici sono sempre più in emergenza. E in estate resteranno appena sei giudici L’Ordine degli avvocati convoca un consiglio straordinario e torna alla carica
AVEZZANO. A scandire il grido di allarme è ancora Roberto Di Pietro, presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano: «La situazione del tribunale è ormai precaria». In estate, quando un altro giudice saluterà il palazzo di giustizia di via Corradini, ne resteranno in organico appena sei. Troppo pochi per garantire il lavoro. In più, il personale amministrativo è ancora ridotto all’osso: dei rinforzi promessi nemmeno l’ombra. E allora le preoccupazioni in seno al presidio sono ormai tangibili. Colpa, a detta degli avvocati, della mancata esecuzione della sentenza del Tar dell’Abruzzo, che aveva ordinato al ministero di coprire le gravi carenze in organico provvedendo all’invio di nuovi funzionari. Provvedimento che il Foro marsicano intende comunque far rispettare attraverso una nuova interlocuzione con il Tar, vista la risposta ritenuta «elusiva» dal dicastero. A mettere a punto la strategia saranno gli avvocati Mario Petrella e Angelo Romiti, che riceveranno un incarico formale dall’ordine nel consiglio straordinario in programma lunedì 17 aprile.
IL PERSONALE ALL’AQUILA
Il personale inviato dal ministero della Giustizia – fanno notare gli avvocati marsicani – è ancora operativo all’Aquila. Secondo quanto emerso nelle scorse settimane, è proprio dal capoluogo che dovrebbe arrivare il via libera definitivo al trasferimento dei funzionari amministrativi ad Avezzano. Dei 380 impiegati inviati dal ministero della Giustizia in Abruzzo, appena 3 sono stati assegnati al tribunale di Avezzano, vale a dire meno dell’uno per cento. Il quadro è al limite del drammatico: in base all’ultima pianta organica (presentata nel lontano 2009) mancano all’appello 27 funzionari amministrativi (23 quelli operativi contro i 50 richiesti), di cui 14 nel solo ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti (7 su 14 richiesti). L’operatività del tribunale è in ginocchio: «I procedimenti in corso stanno subendo ritardi notevoli», spiega ancora Di Pietro, «il lavoro è difficile per tutti, si tratta di una situazione complicata per avvocati, utenti ma anche per lo stesso personale».
la contromossa
Il nodo centrale è sempre la mancata esecuzione della sentenza del Tar per la riapertura delle piante organiche. Una questione che il consiglio dell’ordine forense, promotore del ricorso presentato al tribunale amministrativo, intende però risolvere una volta per tutte. Ed ecco allora la convocazione straordinaria per lunedì 17 aprile, nella quale verrà tracciato il perimetro entro il quale agire. Gli avvocati Petrella e Romiti, già incaricati dall’ex presidente dell’Ordine forense Franco Colucci, stanno lavorando a una richiesta di ottemperanza nei confronti del ministero della Giustizia, con la nomina di un commissario ad acta che faccia rispettare la sentenza del Tar.
I GIUDICI
L’altro punto critico che mette in dubbio la sopravvivenza del tribunale di Avezzano è la mancanza ormai cronica di giudici. Al momento, quelli operativi sono otto, di cui una prossima alla maternità e un altro vicino al trasferimento. In estate, dunque, ne resteranno soltanto sei. E se sul personale amministrativo l’interlocutore principe è il ministero, nel caso dei giudici il dialogo va allacciato con il Consiglio superiore della magistratura (Csm). Uno dei punti finiti nell’agenda del presidente del Foro Di Pietro, il quale è al lavoro per avanzare una richiesta ufficiale di giudici. Cambio al vertice, intanto, nel ruolo di presidente facente funzioni: al posto di Mario Cervellino è subentrata nei giorni scorsi Maria Proia.
proroga e riforma
Sullo sfondo resta il capitolo legato alla chiusura del tribunale, ad oggi fissata al 31 dicembre 2024. Ma la volontà del governo, per bocca dello stesso ministro Carlo Nordio, è quella di chiudere definitivamente la partita con una nuova riforma giudiziaria che riporti definitivamente in vita gli uffici giudiziari di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Sottoscrive Fabrizio Ridolfi, presidente del consiglio comunale: «Il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare tra un anno alla legge nazionale per la riforma della geografia giudiziaria, che porterebbe alla salvezza definitiva dei tribunali a rischio soppressione». Al termine dell’ultimo incontro di Sulmona, è stato dato mandato al presidente della Provincia, Angelo Caruso, di prendere contatti con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, al fine di mettere in piedi un incontro, col coinvolgimento dei parlamentari.
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