DOPO IL BLITZ DELLA FORESTALE

Trovato macello clandestino intestato a un marsicano

AVEZZANO. Carne macellata e lavorata in laboratori clandestini allestiti in appartamenti privati. È lo sconcertante scenario venuto alla luce nel corso dell’operazione del Corpo forestale dello...

AVEZZANO. Carne macellata e lavorata in laboratori clandestini allestiti in appartamenti privati. È lo sconcertante scenario venuto alla luce nel corso dell’operazione del Corpo forestale dello Stato e delle Guardie del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il blitz, con dieci perquisizioni nella Marsica, è stato portato al termine nella mattinata di sabato coordinato dalla Procura della Repubblica di Avezzano. A Pescina sono stati sequestrati cento chili di carne con marchio Igp contraffatto visto che la sigla sui prodotti riportava la scritta Ipg. Le indagini sono andate avanti e nelle ultime ore sono stati portati a termine altri sequestri, soprattutto in abitazioni private. Il caso più emblematico riguarda un macello clandestino di proprietà di un marsicano la cui identità non è stata resa nota dalla Forestale. È stato trovato in una casa di Isola del Liri. C’erano capi in stato di eviscerazione pronti per essere venduti, prodotti di lavorazione della carne, attrezzature professionali per la macellazione, grembiuli e vestiti sporchi di sangue. Il macello illegale è stato chiuso in collaborazione con l’Asl. Durante l’operazione, che ha visto l’impiego di 26 forestali coordinati dal vicequestore Tiziana Altea e 29 guardiaparco, coordinate dal responsabile Renato Di Cola, sono state controllate una decina di aziende zootecniche a Villavallelonga, Trasacco, Isola del Liri, Gioia dei Marsi, Bisegna, Ortona dei Marsi, Pescina e Avezzano e un sito aziendale a Gualdo Tadino (Perugia). Sequestrati anche bovini, farmaci, passaporti animali, marche auricolari e registri di stalla. Un ristorante è stato multato per 7.500 euro per evocazione del marchio Igp. Scoperti anche animali tenuti in condizioni inaccettabili. Uno degli indagati è difeso dagli avvocati Mario Flammini e Piergiorgio Mancinelli.

(p.g.)

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