Un Natale senz’auto su corso Ovidio? No dei commercianti

30 Novembre 2014

Il progetto presentato dal Comune non raccoglie consensi: «Prima si dovrebbero organizzare delle iniziative»

SULMONA. La chiusura di corso Ovidio durante il periodo natalizio non convince i commercianti. Si percepisce un cambio di mentalità rispetto al recente passato per i negozianti sulmonesi e un’apertura verso una rimodulazione del traffico e della Zona a traffico limitato, almeno durante i periodi festivi. Ma la richiesta diffusa è che le chiusure siano accompagnate dall’organizzazione di eventi, per evitare la solita desolazione.

«Pensano a chiudere il corso e a non fare parcheggi» interviene Gaetano Margiotta dall’omonimo negozio di scarpe «i centri storici stanno morendo ovunque e non è con scelte del genere che si rimettono in moto. Si devono ampliare le strisce blu e aprire il passaggio in alcune ore della giornata. Per questo noi, dopo 23 anni, lasceremo il centro storico a breve».

I primi tentativi di limitazioni al traffico in centro vennero sperimentati negli anni Settanta, quando solo lungo il corso si contavano circa 500 insegne, scuole e uffici pubblici si trovavano tutti nelle mura antiche e i residenti erano più di 15mila.

«Non c’è alcun bisogno di chiudere, tanto non c’è più nessuno» ironizza Franco Ruggieri dal bar Europa «qui per giorni e giorni non si vede anima viva. Quando ci sono piccoli eventi si vede un po’ più di movimento. Ma nella normalità non serve chiudere, è già tutto chiuso». Intorno alla metà degli anni Settanta arrivò la prima isola pedonale, che dal ’93 ha lasciato spazio alla Zona a traffico limitato. «Sono assolutamente contraria» aggiunge Carmelina Cipriani di Cocco pelletterie «chiudere il corso per non organizzare nulla è un’assurdità. Qui si ha difficoltà anche per i rifornimenti di merce. A cosa serve chiudere se il corso è deserto? È già chiuso». Quasi tutti rivendicano almeno un paio di ore di apertura al traffico di mattina, per facilitare le colazioni nei bar e per il carico-scarico delle merci. «La chiusura totale è un guaio» le fa eco Alessandra Canale dell’omonima gioielleria di fronte a piazza XX Settembre «negli orari di transito delle auto è innegabile che ci sia più movimento anche nei nostri negozi». La gran parte dei commercianti rivendica maggiori eventi e attrattive e si dice contraria alle sperimentazioni, che vanno avanti da più di 30 anni.

Come sottolineato da Ersilia Tarantelli della boutique Chagall. L’unico favorevole al prolungamento della Ztl, almeno nei weekend e nei periodi festivi, è Roberto Di Pardo del bar Caffè nero bollente, che chiede una maggiore attenzione nei confronti del centro e dei turisti.

Federica Pantano

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