Processo all’Uomo denunciato da due ex amanti

Una perizia medica sul caso del gigolò

ATELETA. Nuova udienza del processo che vede imputato Sergio D’Alessio, il cosiddetto “gigolò”, originario di Napoli, finito sotto processo dopo essere stato denunciato da due donne di Ateleta....

ATELETA. Nuova udienza del processo che vede imputato Sergio D’Alessio, il cosiddetto “gigolò”, originario di Napoli, finito sotto processo dopo essere stato denunciato da due donne di Ateleta. Davanti ai carabinieri del loro paese, le due hanno dichiarato di essere state prima sue amanti e poi vittime di estorsione, perseguitate e indotte a prostituirsi. Nell’ultima udienza che, come tutte le altre si è tenuta a porte chiuse, sono stati ascoltati i periti che dovevano accertare se la sindrome di cui è affetta una delle due donne possa essere riconducibile al rapporto avuto con l’imputato. Due medici e due psicologi che davanti al giudice hanno dichiarato che la donna, già prima dei fatti al centro del processo, avrebbe avuto episodi rivelatori della sindrome per la quale è in cura, come certificato dalla documentazione medica agli atti. Inoltre, sempre secondo i periti, la sindrome troverebbe le proprie origini negli ambienti familiari e sociali nei quali la stessa ha vissuto e vive. A detta dei difensori, l’udienza sarebbe stata a favore dell’imputato, difeso nel procedimento dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni, i quali nel corso del dibattimento hanno contestato molte delle accuse che le due donne hanno rivolto a D’Alessio. Soprattutto nell’udienza precedente quando sono state ascoltate alcune telefonate tra le due donne e l’imputato che avrebbero descritto scenari sconcertanti, con inversione dei ruoli tenuti dalle parti nella vicenda. Secondo la difesa di D’Alessio, dalle telefonate emerge che «la figura del violentatore, estortore, stalker, ed altro, risulta inesistente, e descrivono un soggetto perseguitato, ancora dopo mesi dalla fine della relazione, dalle ex amanti». Nella prossima udienza conclusioni delle parti e sentenza. (c.l.)

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