Università, esami senza libri di testo: scatta la protesta

Collettivo studenti indignati lancia accuse all’Ateneo Abbate (Udu): «Siamo pronti a manifestazioni eclatanti»

L’AQUILA. I primi esami dell’anno accademico sono alle porte, ma le biblioteche d’Ateneo ancora non hanno a disposizione i libri di testo necessari per la preparazione degli esami. A segnalare quello che definisce «l’ennesimo attacco al diritto allo studio» è il Collettivo degli studenti indignati (Csi) dell’Università aquilana. «All’Università le lezioni sono cominciate da un pezzo. I primi corsi sono già in dirittura di arrivo. Ma gli studenti hanno trovato una brutta sorpresa: i libri necessari per preparare gli esami in biblioteca non ci sono. Decine di studenti (soprattutto quelli del dipartimento di Scienze umane) sono in difficoltà».

Il problema è stato segnalato anche dai rappresentanti dell’Udu (Unione degli universitari) e affrontato in consiglio di dipartimento di Scienze umane, come spiega la coordinatrice del sindacato studentesco per L’Aquila Simona Abbate. «Sembra che il nodo da risolvere sia con il fornitore dei testi», dice. «Dopo la segnalazione da parte di studenti e docenti, una decina di giorni fa, ci è stato assicurato che il problema sarebbe stato risolto in un paio di settimane. Si tratta di una questione molto grave soprattutto per gli studenti che non possono permettersi l’acquisto dei libri e i nostri rappresentanti stanno monitorando la situazione. Se sarà necessario metteremo in campo manifestazioni di protesta eclatanti».

«È una grave violazione dei diritti degli studenti (diritti acquisiti pagando le salatissime tasse) in particolare di quelli che provengono da famiglie che non possono permettersi di spendere centinaia di euro per comprare i libri», continua il Collettivo. «A livello ufficioso abbiamo saputo che il fornitore è fallito e che è stato necessario sostituirlo. Già ai primi di marzo i rappresentanti degli studenti avevano chiesto che l’ufficio legale dell’Ateneo si occupasse con urgenza del problema. Invece niente. Per mesi non si è fatto nulla. Durante tutti questi mesi non sono stati avvertiti neppure i professori. Molti dicono che se lo avessero saputo in tempo avrebbero adottato solo libri già in possesso della biblioteca, o dispense on line (come dopo il sisma). Invece adesso i corsi sono cominciati da più di un mese e i libri non ci sono».

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