D’Alessandro e il crollo del Pd «È il prezzo del rinnovamento»

14 Giugno 2017

ORTONA . Dal 17,44% del 2012 al 7,52% di domenica. Il Pd ha perso dieci punti percentuali in quest’ultima tornata elettorale ad Ortona. Un dato più che preoccupante, che diventa disastroso se ci si...

ORTONA . Dal 17,44% del 2012 al 7,52% di domenica. Il Pd ha perso dieci punti percentuali in quest’ultima tornata elettorale ad Ortona. Un dato più che preoccupante, che diventa disastroso se ci si aggiunge il fatto che il candidato sindaco sostenuto, Rinaldo Veri, non è riuscito nemmeno a raggiungere il ballottaggio. Il Pd ad Ortona è stato sconfitto, così come lo sono stati più in generale i partiti, di centrosinistra e centrodestra, senza alcuna distinzione. «È evidente che coltivavamo l’ambizione del ballottaggio», è il commento del commissario del Pd ortonese Camillo D’Alessandro, «che tuttavia non è arrivato per circa 600 voti. Per quanto riguarda il Partito democratico, nello specifico puntavamo al superamento delle 1.200 preferenze, ritenuto nelle nostre corde. Abbiamo pagato il prezzo del rinnovamento e lo rifaremmo anche adesso», aggiunge D’Alessandro, «la scelta di non ricandidare i protagonisti degli ultimi cinque anni, che a mio giudizio hanno fatto indignare la città, ha comportato una scelta da pagare». Il riferimento, senza troppi giri di parole, è alla famiglia Coletti «che deteneva il partito e aveva il comando nel Comune». Ma anche all’ex sindaco Vincenzo D’Ottavio, al quale è stato chiesto, invano, di partecipare alle primarie «per verificare il grado di consenso», e che invece «ha determinato addirittura la candidatura del figlio con chi gli ha fatto opposizione per cinque anni. Si trattava di decidere tra qualche centinaia di voto in più o l’avvio di un nuovo corso, che all’inizio non sempre viene premiato. Si apre una nuova stagione e finalmente tutti coloro che da oltre 40 anni sedevano in consiglio comunale o comunque gestivano il potere da fuori, ne sono esclusi». Castiglione e Marchegiano hanno già detto no ad apparentamenti in vista del ballottaggio. D’Alessandro non si sbilancia: «È ancora tutto da verificare e decidere, nelle prossime ore diremo come la pensiamo». (a.s.)