CORONAVIRUS / L'INTERVISTA

Abruzzo, aumentano i casi. Fazii: ora evitiamo il peggio 

Il virologo avverte: i comportamenti sbagliati dei giovani a Natale saranno pesanti per tutti. Registrati altri 8 morti, prosegue la campagna vaccinale: ieri somministrate 1.157 dosi

«Dobbiamo ancora aspettare qualche giorno, ma i dati attuali fanno da preludio ad un peggioramento. Se è presto per esprimere un giudizio, possiamo dire che i casi sono in aumento. A gennaio ci sarà un'ondata, questo è certo, ma bisogna capire di che entità sarà. Se sarà un'ondata pesante, spero almeno che serva a far capire definitivamente quanto i comportamenti sbagliati e il menefreghismo, cui abbiamo assistito anche durante le festività natalizie, danneggino tutti».
Non usa mezzi termini, il virologo Paolo Fazii, per analizzare la situazione in Abruzzo alla luce degli ultimi dati. Sono 120 i nuovi casi, ma sono emersi da un basso numero di tamponi. E ci sono altri otto morti.
DECESSI
Il bilancio delle vittime sale a 1.285. Del totale, 802 – cioè il 62,4% – sono relative alla seconda ondata. Gli otto decessi segnalati nell'ultimo bollettino della Regione Abruzzo, tre dei quali avvenuti nei giorni scorsi e comunicati solo ieri dalle Asl, riguardano persone di età compresa tra 58 e 94 anni: tre in provincia dell'Aquila, due in provincia di Chieti, uno in provincia di Pescara, uno in provincia di Teramo e uno residente fuori regione. Le cinque vittime più recenti sono un 58enne di Chieti, un 72enne dell'Aquila, una 83enne di Ortona, una 85enne di Cinisello Balsamo (Milano) e una 94enne dell'Aquila.
NUOVI CASI
I 120 nuovi casi sono emersi dall'analisi di 1.285 tamponi, numero piuttosto basso di test rispetto ai 4.500-5.000 che ormai sono divenuti lo standard quotidiano. E' risultato positivo il 9,11% dei campioni analizzati. Dei nuovi positivi, il più giovane è un bambino di cinque anni e il più anziano una donna di 94, entrambi del Chietino. Quelli con meno di 19 anni sono 19: uno in provincia dell'Aquila, uno in provincia di Pescara, 16 in provincia di Chieti e uno in provincia di Teramo. Le località con più nuovi casi sono Ortona (14) e Pescara (12).
RICOVERI
Gli attualmente positivi sono 161 in meno e scendono a 11.380. Aumentano, seppure di poco, gli ospedalizzati, che passano dai 506 di domenica ai 509 di ieri. In particolare, 471 pazienti (+6) sono ricoverati in terapia non intensiva e 38 (-3, al netto di dimissioni, decessi e un nuovo ricovero) sono in terapia intensiva. Al momento sono occupati il 20,11% dei 189 posti letto di terapia intensiva e il 31,6% dei 1.491 posti letto in area medica. Gli altri 10.871 positivi (-164) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 25.208 (+273).
NUOVA ONDATA
Il virologo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara e membro del Gruppo tecnico scientifico regionale, parla di indicatori che descrivono una situazione in peggioramento in Abruzzo, come sta avvenendo nel resto d'Italia e in Europa. «A gennaio ci sarà un'ondata, questo è certo: per via del freddo, e sta facendo molto freddo», osserva, «e per via dei comportamenti scorretti durante le feste di Natale. Abbiamo assistito a comportamenti sbagliati, soprattutto da parte di giovani e giovanissimi. C'è gente che sta male e che muore, ma sembra che non ce se ne renda conto. Più sbagliamo ora, più tardi torneremo alla nostra normalità. Invece pare che ognuno pensi solo al proprio orticello: chi lo fa a breve vedrà secche tutte le piante».
SACRIFICI FINO A MAGGIO
L'esperto, quindi, accoglie favorevolmente le ulteriori restrizioni che il Governo introdurrà con il nuovo Dpcm. «Solo un atteggiamento virtuoso ci può salvare e, probabilmente», osserva il virologo, «c'è bisogno di una maggiore rigidità nei confronti di chi sbaglia. Dovremo sacrificarci fino a maggio, quando le cose, come avvenuto lo scorso anno, miglioreranno, ma a quel punto dovremo stare attenti anche d'estate. Il corso naturale di questa infezione sarà lungo, avremo a che fare con questa “bestia” almeno per altri due anni. Con un atteggiamento virtuoso, con i vaccini e con nuove terapie, però, le cose miglioreranno. Ma al momento i vaccini sono ancora pochi e terapie specifiche non ci sono: l'unica arma che abbiamo sono i nostri comportamenti».
Per Fazii, infatti, è difficile che entro l'anno vi sia la cosiddetta immunità di gregge e, quindi, al di là del vaccino, «la prevenzione è il solo strumento disponibile. È necessario», sottolinea, «che i più virtuosi biasimino coloro che sbagliano e che quelli che hanno la possibilità di incidere sui comportamenti altrui, penso ad esempio ai genitori con i figli, lo facciano».
VACCINI
Intanto, prosegue la campagna vaccinale: ieri, fino alle 18, sono state somministrate 1.157 dosi, che portano il totale ad oltre 13mila, pari a circa l'85% dei 15.735 vaccini consegnati all'Abruzzo. Il maggior numero di somministrazioni, fino al pomeriggio, si registra alla Asl di Avezzano Sulmona L'Aquila (540 dosi), seguita da quella di Pescara (394) e da quella di Lanciano Vasto Chieti (223). Le vaccinazioni hanno riguardato 403 maschi e 754 femmine. Prosegue, inoltre, lo screening di massa a Pescara e in provincia: su 22.786 tamponi rapidi eseguiti sono emersi 72 positivi.