Abruzzo, il Covid in picchiata: meno diecimila casi in un mese 

Verì: «Grazie al caldo e al vaccino, ma ora serve un piano per proteggere i fragili in autunno» 


Diecimila contagi in meno in un mese. È questa la dimensione della picchiata della diffusione del virus in Abruzzo. Dal picco della variante Omicron 2 di fine aprile a oggi, infatti, i casi si sono ridotti di due terzi. Ma è sceso sensibilmente anche il numero dei ricoveri. Ancora alto e in crescita, invece, il dato dei decessi, indicatore che solitamente imbocca la discesa in ritardo rispetto agli altri. Ieri l’ultima vittima abruzzese delle complicanze del Covid, che porta il totale a 3.312: si tratta di un 92enne di Silvi.
Del resto per gli anziani, così come per i fragili che hanno altre patologie gravi e per i non vaccinati, Omicron è ancora pericolosa, pur se generalmente meno aggressiva delle varianti che l’hanno preceduta. Lo ribadisce il virologo abruzzese Paolo Fazii, che teme una nuova ondata di casi e di decessi in autunno e per questo torna a chiedere attenzione e uso della mascherina al chiuso anche in estate. I timori per l’autunno e per i rischi dei fragili sono anche della Regione. Tanto che l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì annuncia un nuovo piano per la loro vaccinazione con la quarta dose.
IL PIANO PER I FRAGILI
«Calano sia i contagi che le ospedalizzazioni, gli esperti ci dicono che il caldo ha giocato un ruolo importante insieme alle tante vaccinazioni»: così Verì commenta la discesa della curva del Covid in Abruzzo alle porte dell’estate, poi volgendo lo sguardo a settembre: «Non è facile ipotizzare cosa accadrà in autunno. Io sono ottimista, possiamo gestire la situazione e avere ondate meno forti di quelle viste, ma nel frattempo dobbiamo monitorare le varianti del virus. E dobbiamo pensare a proteggere i fragili: in autunno le persone a rischio vedranno diminuire l’effetto della protezione vaccinale, bisogna quindi lavorare sulla prevenzione». Quindi ancora: «In questo momento il Dipartimento sta compiendo una ricognizione sulla campagna di vaccinazione dei fragili con la terza e la quarta dose. Poi servirà un piano dall’estate. Non ci sono ancora dettagli, probabilmente ci sarà “telefonata attiva” verso chi si deve vaccinare».
L’APPELLO DELL’ESPERTO
Spiega invece il direttore del laboratorio di Virologia e Microbiologia della Asl di Pescara Paolo Fazii: «Il numero delle vittime è ancora alto e appare in crescita: questo perché il decesso ha una latenza di diverse settimane, chi muore oggi si è contagiato quando c’erano più casi. Contagi e ricoveri sono invece in evidente calo, ma forse ci aspettavamo numeri più bassi alle porte dell’estate. Poi arrivata la variante Omicron 2 molto infettante insieme a un fisiologico rilassamento delle persone».
L’appello: «Ora il miglioramento è dovuto soprattutto al caldo. Il virus sta diventando sempre più infettivo e meno aggressivo, ma al momento non è ancora endemico – quindi è ancora molto pericoloso soprattutto per non vaccinati, fragili e anziani – e impiegherà almeno un altro anno per diventarlo. In autunno e in inverno per questo ci saranno ancora tanti contagi e decessi. Quello che succederà dipenderà da come ci comporteremo durante l’estate. In particolare se useremo la mascherina al chiuso oppure no. Con il caldo, infatti, ci saranno parecchi asintomatici che faranno girare il virus, creando un serbatoio per il Covid per ripartire con forza al primo freddo».
LA PICCHIATA DEI CONTAGI
Vediamo i numeri. Dopo la vertiginosa impennata di casi nella settimana tra il 22 e il 28 aprile – ben 15mila – la variante Omicron 2 in Abruzzo ha cominciato a frenare la sua diffusione velocemente e costantemente. Così nell’ultima settimana, quella dal 20 maggio a ieri, i nuovi positivi sono stati soltanto 4.668. In un mese, quindi, ci sono stati oltre diecimila contagi in meno, con un calo del 69%.
E la discesa sta accelerando sempre più: rispetto alla settimana precedente, negli ultimi sette giorni si sono registrati quasi 3mila casi in meno, con un calo del 36,5%.
IL CALO DEI RICOVERI
Anche i ricoveri hanno imboccato una discesa importante e ben definita nel mese di maggio. Il picco del numero dei pazienti nei reparti ordinari – 316 – si è registrato tra la fine di aprile e il 5 maggio. Poi la discesa di settimana in settimana, fino ai 236 di ieri.
Nelle terapie intensive, invece, il picco c’è stato durante la settimana scorsa con 12 pazienti. Ora sono sette, quasi la metà.
IL BOLLETTINO DI IERI
Il bollettino regionale di ieri conferma il calo. Sono 599 i nuovi positivi, mentre il giovedì precedente, il 19 maggio, a pari condizioni sono stati 942. I nuovi contagiati di ieri sono stati individuati attraverso 2.117 tamponi molecolari e 4.422 antigenici: il tasso di positività dei test è stato del 9, 16%, anche questo in calo. La provincia con più casi di giornata è ancora quella di Chieti con 184, davanti al Pescarese (143), al Teramano (138) e all’Aquilano (113). Tra le città, invece, più casi a Pescara (58), seguita da L’Aquila (40) e da Teramo (39). Poi Chieti (33), Lanciano (23) e Montesilvano (20).
Al netto dei 1.644 nuovi guariti, il numero degli abruzzesi attualmente positivi è sceso a 24.183. Di questi, appunto, 236 sono ricoverati nei reparti ordinari (più uno in 24 ore), 7 in terapia intensiva (anche in questo caso più uno in un giorno), gli altri sono in isolamento domiciliare.