«Accusato ingiustamente, mi sono dimesso»

L’ ex assessore Santilli uscito dalla giunta per candidarsi con Testa: non potevo più restare con Mascia

PESCARA. «Ho avuto dei problemi con il sindaco Mascia. Mi ha accusato più volte di aver fatto un inciucio con Testa, ma non era vero. Non potevo più sopportare, per questo me ne sono andato». A parlare così è l’ex assessore comunale al commercio Gianni Santilli (nella foto), all’indomani della sua decisione di dimettersi dalla giunta per potersi candidare con una lista civica di Testa, «Pescara in Testa».

All’ex assessore non è andata giù la versione dei fatti fornita lunedì scorso dal sindaco per spiegare le sue dimissioni. «È stato un atto dovuto», ha detto Mascia, «che ho personalmente richiesto la scorsa settimana, quando ormai si erano fatte sempre più pressanti le voci riguardanti un presunto avvicinamento dello stesso Santilli al Nuovo centrodestra». Voci che l’ex assessore aveva, tra l’altro, provveduto a far smentire, appena dieci giorni prima, con un comunicato in cui confermava piena fedeltà al sindaco. Ma la ricostruzione fatta dall’ex assessore è diversa. Santilli giustifica la sua decisione di dimettersi con il clima pesante che si era instaurato in giunta da un po’ di tempo. «Lunedì abbiamo fatto una discussione forte con Mascia», rivela l’ex assessore, «sono stato accusato ingiustamente di aver fatto inciuci con Testa. L’unica cosa che ho fatto è stata quella di rimettere insieme i cocci di un centrodestra spaccato. Ma quando ho visto che Mascia e Testa andavano separati, ho preso una decisione». E quel comunicato con cui giurava fedeltà? «Quel comunicato è stato stilato dall’ufficio stampa del sindaco», afferma, «io l’ho visto soltanto quando è stato pubblicato due giorni dopo su alcuni siti on-line. Solo allora mi sono accorto che non era stato ben interpretato il mio pensiero. Io avevo chiesto di smentire un articolo di stampa che riferiva di un mio smarcamento nei confronti dell’amministrazione. Non ho mai detto di voler appoggiare Mascia alle elezioni, ma ho parlato della necessità di un candidato unico». L’ex assessore non risparmia qualche stoccata anche al leader di Pescara futura Carlo Masci, la lista civica con cui lui è stato eletto nel 2009: «Non sono mai stato considerato da Masci, pur essendo il più votato di Pescara futura e il quinto nel centrodestra. Se non si fosse dimesso Stefano Cardelli, non sarei mai entrato in giunta».(a.ben.)

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