Addio a D’Ercole, l’angelo dei poveri di tutta la città 

Aveva 76 anni lo storico responsabile della Caritas dei Colli Ieri in centinaia ai funerali per dire addio al loro benefattore

PESCARA. Era l’angelo dei poveri, Giampaolo. Bastava una telefonata: «Giampaolo, aiutami». E lui correva da chi aveva bisogno. Usciva di casa all’alba e non rientrava se non scovava un giocattolo da donare a un bambino, un cartone di latte o pasta per sfamare una famiglia in difficoltà. Sapeva sempre a chi rivolgersi pur di accontentare chi gli chiedeva aiuto. E se qualcuno osava domandargli: come fai a trovare sempre tutto ciò che serve? Lui rispondeva: mi aiuta la Provvidenza.
Ecco chi era Giampaolo D’Ercole, storico responsabile della Caritas dei Colli, pensionato di una società petrolifera e terziario francescano dei Colli, morto domenica pomeriggio all’età di 76 anni, dopo aver combattuto una malattia che lo ha aggredito all’improvviso nei mesi scorsi. Lascia addolorati la moglie Maria, la figlia Francesca, il genero Davide, i nipoti Andrea e Alice, l’ultima arrivata, la sorella Anna Maria, il cognato Pietro.
L’intera comunità dei Colli, e del resto della città, lo piange. E ieri pomeriggio alle 16, ai suoi funerali, voluti dalla famiglia nel cortile interno del convento della Madonna dei Sette Dolori per contenere la folla accorsa per salutarlo, c’era tutta la gente a cui lui aveva donato un sorriso e un aiuto prezioso. Per lui è tornato padre Vincenzo Di Marcoberardino, dall’ottobre scorso attivo nel convento di Penne, che ha officiato la liturgia funebre.
Centinaia di persone gli hanno voluto dire addio, mantenendo a fatica i distanziamenti anti Covid. Ma hanno voluto esserci per dirgli «grazie di cuore, non ti dimenticheremo mai».
Il cordoglio della Caritas diocesana espressa dal direttore, Corrado De Dominicis: «In questo momento di dolore esprimiamo vicinanza alla famiglia e al gruppo parrocchiale per la perdita di Giampaolo, punto di riferimento dei fragili della comunità. Ci uniamo alla preghiera di congedo ringraziando Dio per il servizio da lui svolto in questi anni, sempre con dedizione, amore e attenzione per gli ultimi».
Massimiliano Pignoli lo ricorda con la tenerezza di un figlio: «Era un mio caro amico ma Pescara perde una grande benefattore, un uomo che non si è mai risparmiato per aiutare chi aveva bisogno. Non importa se le richieste di aiuto arrivavano dai Colli, dove viveva in via Colle Innamorati, o da qualunque altro quartiere della città. Le famiglie in difficoltà chiamavano e lui arriva nelle loro case carico di pacchi di viveri. Era sempre alla ricerca di giochini per i bimbi, dai mercati riportava casse piene di frutta. La Provvidenza, diceva sempre, mi aiuta la Provvidenza. Oggi, il dolore della comunità, è fortissimo».