Addio Tusio De Iulis, una vita trascorsa al fianco degli ultimi 

Ex sindacalista, con l’associazione “Aiutiamoli a vivere” è stato promotore di missioni umanitarie in Iraq e in Africa

SPOLTORE. Era un uomo di pace, Tusio De Iuliis, scomparso a 76 anni dopo una vita dedicata agli ultimi di mezzo mondo. Con la sua associazione “Aiutiamoli a vivere”, fondata più di 20 anni fa, l'attivista spoltorese, ex marconista della Marina sulla flotta Lauro, ex sindacalista della Filtea Cgil alla fabbrica Monti, battagliava per i diritti di chi non aveva voce, da Spoltore dove abitava con la famiglia, fino alle missioni umanitarie in Iraq e in Africa e in altre zone di guerra dove c'era da seminare amore tra i popoli.
Da anni combatteva contro un male, lunedì scorso la resa. Lascia la moglie Rosanna, i figli Yuro, Emiliano e Alessandro, le nuore Federica, Selenia e Nathalie, i nipoti Riccardo, Giulio, Sophie e Lorenzo.
Ieri pomeriggio una processione di gente per l'ultimo saluto a De Iuliis nella casa funeraria Mambella. Stamani alle 10 i funerali nella chiesa di San Panfilo, nella sua Spoltore. «De Iuliis era un uomo di pace e come tale è giusto che sia ricordato», il commento del sindaco, Chiara Trulli, «con la sua associazione di volontariato aveva portato aiuti e sviluppato una ampia progettualità nei Paesi in guerra. Una grande perdita per la comunità». Sui social un fiume d'affetto per un uomo che, visceralmente, credeva nei suoi valori e non mollava mai. «So di essere un rompiscatole», diceva col piglio caparbio che lo contraddistingueva, «ma bisogna essere pronti a lottare per chi soffre, che siano persone vicine o lontane». «Ciao Tusio», scrive l'ex deputato di Rifondazione, Maurizio Acerbo, «sei stato un grande guerriero per la pace, la solidarietà internazionale, l'ambiente, la giustizia sociale. Un comunista, verde, pacifista, antimperialista, che si indignava per le guerre in Paesi lontani come per le clientele e le cementificazioni della tua Spoltore. Eri un vulcano in perenne eruzione che progettava e immaginava iniziative di ogni genere. Era difficile starti dietro per quante ne facevi e ne ideavi. Sei stato una sorta di Indiana Jones, sempre pronto per nuove avventure».
Le sue battaglie condotte con testardaggine nei ricordi dell'ex deputato Gianni Melilla: «Lo conobbi da studente quando andavo alla Monti e lui era il sindacalista della Filtea Cgil in quella fabbrica in cui lavoravano migliaia di lavoratrici. E poi ci siamo frequentati nelle tante iniziative umanitarie in Africa e nel Medio Oriente. Siamo stati insieme in missioni di cooperazione internazionale in Burundi e in Eritrea. Era un vulcano di passione e voglia di fare, un compagno, un pacifista e un ambientalista, sempre radicale nelle sue convinzioni ideali». «Era uno spirito libero che ha sempre guardato al prossimo in maniera laica, un affabulatore, il grillo parlante di tante coscienze che cercava di risvegliare», le parole commosse dell'amica Roberta Rullo, assessore alla Cultura al Comune di Spoltore dove De Iuliis abitava in centro storico, «ha sempre vissuto cercando di riuscire a rendere meno povero il mondo e l'associazione, con cui compiva le missioni umanitarie, era la sua ragione di vita. Si è arreso solo alla malattia, lui ha sempre vissuto spingendo gli altri a combattere le ingiustizie e rendere consapevoli le persone che incontrava per la sua strada». E conclude Rullo: «Siamo cresciuti insieme per i vicoli di Spoltore, politicamente lontani, ma sempre vicini nelle idee. Aveva un carattere viscerale ma sincero. Mi diceva sempre: cercate di non dimenticare chi è lontano, ma siate loro vicini nella sofferenza. Ci mancherà Tusio, pilastro della solidarietà internazionale». Il cordoglio alla famiglia arriva anche da Pierluigi Spiezia in ricordo della collaborazione di De Iuliis con l’associazione Italia-Cuba negli anni ’90.