Agip sull’area comunale Affitto gratuito da 57 anni

Per il terreno di piazza Duca non è stato mai fissato un canone di locazione Blasioli: «L’ente ha perso un incasso di 170mila euro, temo altri casi simili»

PESCARA. Il Comune al verde, costretto ad adottare la procedura di predissesto finanziario per risanare i conti in rosso, può permettersi di cedere in affitto un’area senza richiedere per anni il pagamento di un canone. È il caso di un distributore di benzina che occupa un terreno dell’ente in piazza Duca degli Abruzzi senza pagare nulla. La cosa più incredibile è che questa situazione va avanti da ben 57 anni e nessuna amministrazione comunale, fra quelle che si sono succedute in tutto questo tempo, si sono mai preoccupate di applicare un canone per quell’area. La denuncia arriva dal presidente del consiglio comunale Antonio Blasioliche, spulciando tra i documenti, si è accorto di questa vicenda paradossale. «La vicenda riguarda un’area di 1.400 metri quadrati in piazza Duca, in passato compresa in un piano di ricostruzione per l’ampliamento della piazza», spiega Blasioli, «l’area si è poi ridotta a 800 metri quadrati, a seguito dell’accorpamento al demanio di una porzione di terreno di 600 metri, avvenuto nel 1978». L’area è sempre stata occupata da distributori di benzina e recentemente è subentrato un nuovo gestore.

Secondo il presidente del consiglio comunale, la decisione di affittarla gratuitamente venne assunta dall’allora sindaco Antonio Mancini, il quale firmò una convenzione con l’Agip nel lontano 1958 per concedere gratuitamente quell’area alla società dei carburanti per 29 anni, con l’accordo che alla scadenza, cioè nel 1987, il terreno sarebbe dovuto tornare nel patrimonio comunale per essere poi destinato alla viabilità.

La scadenza arrivò, ma nessuno in Comune si preoccupò di riacquisire l’area, oppure di concederla in locazione per altri 29 anni richiedendo questa volta il pagamento di un canone. «Si tratta della classica storia di un’annosa disattenzione», osserva Blasioli, «disattenzione che nasce dalla carenza di un inventario del patrimonio dell’ente. Il Comune, in sostanza, si dimenticò di quell’area».

Nel 1993, però, accadde qualcosa. Un tecnico dell’ente, un ingegnere capo, accortosi di questa anomalia, fece una segnalazione all’Ufficio tributi, richiedendo l’applicazione di un canone. «Nulla però accadde», sostiene il presidente del consiglio comunale.

Così l’ente subì, di fatto, un doppio danno. Il primo perché, decorsi i 29 anni di uso gratuito, non procedette alla riacquisizione dell’immobile di sua proprietà; secondo, perché non richiese alcun pagamento di canoni di affitto, nonostante la convenzione per l’uso gratuito fosse scaduta da un bel pezzo.

Secondo una stima di Blasioli, il Comune avrebbe perso in questi ultimi 28 anni, cioè dalla scadenza della convenzione gratuita nel 1987 ad oggi, circa 170.000 euro di canoni non riscossi.

Nel 2013, tuttavia, ci fu un tentativo, da parte della passata amministrazione Mascia, di porre fine a questa anomalia. La giunta di allora esaminò una delibera per la concessione futura dell’area di piazza Duca degli Abruzzi. Ma quel provvedimento si arenò e non arrivò mai in consiglio comunale. Ora, a detta di Blasioli, qualcosa si sta muovendo. «Il Comune, dopo 57 anni, si sta attivando tramite l’assessore al patrimonio Veronica Teodoro», rivela il presidente, «il consiglio comunale potrà così decidere se realizzare l’allargamento di piazza Duca, cosa che sarebbe molto utile per ricavarne dei parcheggi, o se richiedere i canoni, a parte quelli prescritti, alle società che hanno usufruito di quello spazio e a quelle che eventualmente ne usufruiranno in futuro». «Quel che rimane, invece, è il rammarico», conclude Blasioli che teme altri casi del genere nel patrimonio dell’ente, «se il Comune fosse intervenuto dal 1987, cioè dopo la scadenza della convenzione, avrebbe potuto richiedere il pagamento dei canoni per 27 anni. Mi auguro che, in futuro, si proceda per rimediare ad altre eventuali situazioni analoghe».

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