Al Bellisario termosifoni accesi 

Dopo la protesta degli studenti, impianti in azione dalle quattro del mattino

PESCARA. Termosifoni accesi dalle 4 del mattino fino a pomeriggio inoltrato, per mantenere il calore nelle aule il più possibile, fino alla completa sostituzione degli impianti rotti. Cinque aule al secondo piano chiuse temporaneamente dalla dirigente scolastica a causa del freddo glaciale e degli sbalzi di corrente che mandavano in tilt computer e Lim. E oggi, all’istituto d’arte Bellisario, si recherà in sopralluogo il presidente della Provincia Antonio Zaffiri che sarà ricevuto dalla preside Raffaella Cocco.
È la battaglia vinta di una cinquantina di studenti che mercoledì hanno protestato davanti la scuola di via Einaudi, dove ieri sono rientrati a fare lezione, per chiedere aule calde e la sostituzione dei caloriferi malandati che si reggono al muro attaccati con lo scotch o con grate arrangiate. I ragazzi hanno denunciato al Centro che «dall’inizio dell’anno scolastico andiamo in classe con i pigiami addosso, le coperte e le borse dell’acqua calda» per fronteggiare il gelo delle aule e dei laboratori, «piuttosti ampi e impossibili da riscaldare con un solo impianto e per di più malfunzionante». La preside ha lanciato diversi appelli nei giorni scorsi ai tecnici dell’ente provinciale che «sono arrivati e hanno fatto ripartire i termosifoni» che però non riscaldano adeguatamente. Quindi la protesta degli studenti e la promessa di un sopralluogo, nella storica struttura scolastica di San Donato, del presidente Zaffiri che oggi constaterà di persona gli interventi da attuare. Per i quali, anticipa la dirigente, «sono già stati impegnati dei fondi». (c.co.)