Al porto ritornano le navi dopo 3 anni

Motocisterna russa di 140 metri attracca nello scalo, superata la prova per far ripartire le attività commerciali e turistiche

PESCARA. Una nave commerciale di ben 5.160 tonnellate di stazza è attraccata ieri mattina nel porto di Pescara. Era giugno del 2011 quando la Capitaneria firmò l’ordinanza per vietare l’ingresso nello scalo marittimo alle grandi imbarcazioni a causa dei fondali troppo bassi. Ora, a distanza di due anni e mezzo, il porto è tornato a vivere. Una motocisterna russa di 140 metri e pescaggio di 4,65 metri è riuscita ad entrare e a navigare all’interno dello scalo senza problemi. Ad assistere all’evento c’erano il comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano, il sindaco Albore Mascia e alcuni operatori portuali e commerciali.

È la prova che tutti aspettavano. Il porto, dopo il lungo dragaggio, è tornato finalmente navigabile alle grandi imbarcazioni e adesso possono riprendere le attività commerciali, rimaste bloccate per tutto questo tempo. E possono ripartire anche i collegamenti turistici con l’altra sponda dell’Adriatico, anche questi interrotti bruscamente due anni fa per le pessime condizioni dei fondali.

Si chiama Assia la motocisterna russa della compagnia Prime shipping arrivata ieri a Pescara e ripartita dopo circa 4 ore. «Si tratta», spiega una nota della Direzione marittima, «dell’imbarcazione di maggiore lunghezza entrata in porto dalla realizzazione della nuova darsena di levante». La nave, dice ancora la nota, «ha effettuato una prova di ingresso in porto e di ormeggio alla banchina di riva, in previsione di una prossima ripresa dei traffici petroliferi nello scalo».

La Direzione marittima ha poi tenuto a specificare: «L’autorità marittima evidenzia ad ogni modo che le operazioni di dragaggio sono comunque, a tutt’oggi, ancora in corso, prevedendo che le stesse possano avere termine entro il prossimo mese di febbraio, con il raggiungimento nella darsena commerciale di una profondità di 5,50 metri, ribadendo che l’eventuale ripresa parziale dei traffici non risolve in via definitiva i problemi di interrimento del porto». Porto, sottolinea la Direzione marittima, «che necessita di soluzioni e di interventi di carattere strutturale, legati all’approvazione del piano regolatore portuale per non affrontare di continuo la problematica in fase emergenziale».

Grande soddisfazione è stata espressa da Mascia. «Da oggi», ha detto, «abbiamo la certezza scientifica, matematica, provata, che anche le grandi navi merci o le navi passeggeri possono tornare ad entrare nel nostro scalo». «La nave russa, la più lunga che sia mai entrata nel nostro porto», ha continuato il sindaco, «non ha avuto difficoltà nelle fasi di manovra, seppure a mezzo carico». «Questa prova», ha fatto notare, «è di fatto l’ultimo tassello che ancora mancava alla ripresa del trasporto del carburante da parte dell’impresa Di Properzio che, per l’autorità marittima, anche da domani potrebbe ricominciare il proprio lavoro». La nave russa è di fatto la gemella di quella che utilizzerà Di Properzio per il trasporto di carburante, con un pescaggio di 4,60 metri per 7mila tonnellate di gasolio o benzina.«Ora c’è urgenza di portare a compimento il prg portuale», ha concluso Mascia, «l’unico strumento che ci consentirà di avviare quelle infrastrutture fondamentali per il nostro scalo».

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