la multa mancata al questore

Altre sanzioni al vigile delle “Iene”

Maggitti avvia nuovi procedimenti disciplinari contro Volpe

PESCARA. Sembra non avere fine l’odissea per Angelo Volpe, il vigile intervistato dalle «Iene» sulla vicenda della multa mancata al questore Paolo Passamonti e punito con 9 giorni di sospensione dal lavoro e dallo stipendio. L’agente ora rischia altri due procedimenti disciplinari. Il primo sarebbe stato già richiesto dal comandante della polizia municipale Carlo Maggitti. Il secondo, invece, non sarebbe ancora confermato, ma Volpe ha già ricevuto una lettera del comandante in cui richiede spiegazioni. Come se non bastasse, il vigile è stato già demansionato dopo l’episodio della multa al questore: dal servizio in motocicletta è passato a fare il controllo anti-degrado, «ossia il controllo dei clochard che chiedono l’elemosina ai semafori», spiegano alcuni suoi colleghi.

Insomma, la pesante sanzione di sospensione dal lavoro e dallo stipendio rischia di non essere un episodio isolato. Volpe è finito di nuovo sotto procedimento disciplinare per un errore di comunicazione. In pratica, durante un inseguimento di un presunto ladro si è ferito a un braccio e per questo gli sono stati riconosciuti dal medico tre giorni di riposo. In quei tre giorni, però, era previsto anche quello della visita. Ma Volpe pensava di no. Quindi, il giorno in cui sarebbe dovuto tornare al lavoro non è rientrato e nonostante avesse fatto presente al comando di essere ancora in malattia, Maggitti avrebbe avviato lo stesso il procedimento disciplinare per l’assenza dal servizio.

Non è finita qui. Volpe è finito di nuovo nel mirino del comandante, per un altro incidente. Il 6 agosto scorso, Volpe è scivolato nello spogliatoio del comando ferendosi la caviglia e un dito della mano destra. Il pronto soccorso gli ha riconosciuto una malattia di 20 giorni, ma il comandante avrebbe inviato una lettera a due colleghi di Volpe per chiedere spiegazioni di quell’episodio.

Intanto, ieri Guido Dezio, presidente dell’Ufficio procedimenti discplinari, l’organismo che ha giudicato e condannato i tre vigili per l’intervista alle Iene, è tornato su questo argomento. «In merito ai procedimenti disciplinari di cui sono stato investito in qualità di presidente dell'Ufficio procedimenti disciplinari», ha detto, «mi sento di poter tranquillamente affermare di aver agito con equilibrio ed imparzialità formando il proprio libero convincimento dalla lettura dei documenti riversati negli atti e dopo aver attentamente ascoltato le ragioni delle difese avendo alle stesse chiesto una memoria scritta per meglio declinare le ragioni addotte a discarica degli incolpati».

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