Altri 25 milioni per le frane in Abruzzo, ma la lista d’attesa è lunga

Gran parte del territorio regionale ha bisogno di interventi di messa in sicurezza. D’Alfonso: «Arriveranno altri fondi». Servono 1,3 miliardi per tutti gli interventi

PESCARA. Rimettere in sesto il territorio è un lavoro oscuro per un politico, perché non è «inaugurabile: dove tagli il nastro? Nel sottosuolo?» Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso spiega così perché i governi e le Regioni abbiano sempre lesinato sui fondi per il dissesto idrogeologico. «Faccio parte della cabina di regia nazionale e ho chiesto che si dia dignità alle frane. Sono riuscito al momento a far stanziare 2 miliardi sul fondo nazionale». Sembrano tanti, ma solo per l’Abruzzo si stimano necessari 1 miliardo 300 milioni per un territorio tra i più difficili e i più dissestati.

Un’emergenza che è ormai diventata strutturale. «Ma questo è il governo regionale che ha riservato l'attenzione maggiore a questa problematica», sottolinea il governatore che ieri in Regione ha firmato l'assegnazione di 25 milioni di euro a diversi comuni abruzzesi. «Presto ne arriveranno altri 40 e poi ulteriori 25 milioni di euro. Abbiamo erogato 175 milioni in 29 mesi e arriveremo a breve intorno ai 240 milioni».

Fondi del ministero dell’Ambiente del piano operativo FSC aree tematiche 2014-2020. «Abbiamo assegnato questi fondi ad alcuni comuni abruzzesi che avevano un livello di rilevante gravità sul piano del dissesto idrogeologico. C'è bisogno però che i piccoli comuni, indeboliti da riforme assurde, oggi siano aiutati ad avere la struttura tecnica per progettare e appaltare. Per cui, mentre in passato la Regione si poteva limitare a rilevare i danni e ad assegnare le risorse finanziarie, adesso deve supportare i piccoli comuni nei processi amministrativi riguardanti la scelta del contraente, altrimenti queste risorse finiscono in ghiacciaia. Quindi, per evitare questo, la Regione affiancherà le Amministrazioni Comunali». Le linee di intervento sono due. La prima, per un investimento complessivo di 5 milioni di euro (cofinanziati dalla Regione e dal ministero dell'Ambiente, nell'ambito dei fondi del Piano nazionale per gli adattamenti ai cambiamenti climatici), riguarda 6 Comuni: Roccascalegna (500mila euro), Pizzoferrato (865mila), Carpineto della Nora (900mila), Roio del Sangro (638mila), Serramonacesca (250mila) e Cermignano (1 milione).

Gli altri interventi, invece, sono finanziati direttamente dalla Regione, attraverso la nuova programmazione del Fsc 2014-2020, e interessano: Chieti (un milione 180mila euro), Vasto (800mila), Vacri (un milione 200mila), Trasacco (un milione), Bellante (un milione 500mila), Castiglione Messer Raimondo (un milione 200mila), Ripa Teatina (un milione 100mila), Casacanditella (un milione 100mila), Casalincontrada (un milione 100mila), Castelguidone (790mila), Roccamontepiano (865mila), Roccamorice (100mila), Paglieta (350mila), Castiglione Messer Marino (un milione 500mila), Lettomanoppello (un milione 750mila), Prezza (un milione 550mila), Montenerodomo (600mila), Civitella Messer Raimondo (346mila), Rosello (un milione 593mila). «Un piano che non si basa sul numero degli abitanti interessati dagli interventi», ha sottolineato D'Alfonso, quanto su una visione più ampia di “stabilizzazione” di ampie porzioni di territorio».