Domenico Mattucci, presidente della cooperativa La Rondine, e la coordinatrice Luigia Dolce

PESCARA

Appalto Asl: manager e psicologa tornano in libertà

Il giudice per le indagini preliminari accoglie l'istanza dei legali di Domenico Mattucci, ex presidente della cooperativa "La Rondine", e della coordinatrice Luigia Dolce che erano ai domiciliari

PESCARA. Tornano in libertà l'ex presidente della cooperativa "La Rondine", Domenico Mattucci, e Luigia Dolce, dipendente con funzioni di coordinatrice, che erano agli arresti domiciliari dal mese scorso nell'ambito di un'inchiesta della procura di Pescara su un presunto appalto pilotato riguardante l'affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore complessivo di oltre 11 milioni di euro. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Nicola Colantonio, che ha accolto l'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare presentata dai due legali di Dolce, gli avvocati Augusto La Morgia e Matteo Cavallucci, e dal difensore di Mattucci, l'avvocato Giuliano Milia.

Nel provvedimento di revoca relativo a Luigia Dolce il gip evidenzia che sono venute meno le esigenze cautelari che "avevano legittimato l'applicazione della misura cautelare". Nello specifico, il giudice ritiene che "è decorso un apprezzabile lasso temporale di applicazione di misure cautelari custodiali, periodo nel quale" l'indagata "ha potuto riflettere sul disvalore delle proprie azioni". Il gip inoltre sottolinea che "l'indagata rendeva piena confessione: circostanza che, considerato l'intervenuto completamento delle attività di indagine, determina il venir meno del pericolo di inquinamento probatorio da parte della Dolce". E poi: "verificato infine che il contratto di appalto illecitamente sottoscritto in conseguenza delle attività illecite dei prevenuti veniva annullato dalla Asl". Mattucci e Dolce inizialmente erano finiti in carcere insieme al dirigente del dipartimento di Salute mentale della Asl di Pescara, Sabatino Trotta, 55 anni, che si è tolto la vita in cella poche ore dopo il suo arresto.