Blasioli (Pd): scippo alla città. Testa (Fdi): non è vero 

Area di risulta, stop al progetto Congelati i fondi per otto mesi

PESCARA. I fondi stanziati dalla Regione per la riqualificazione dell’area di risulta sono stati congelati per otto mesi. Stesso discorso anche per quelli destinati alla bonifica del Saline, in...

PESCARA. I fondi stanziati dalla Regione per la riqualificazione dell’area di risulta sono stati congelati per otto mesi. Stesso discorso anche per quelli destinati alla bonifica del Saline, in particolare per la discarica di Villa Carmine, per la sistemazione di alcune strade provinciali e per la valorizzazioni delle stazioni turistiche di Passolanciano e della Maielletta. A lanciare l’allarme è stato ieri il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli, che ha parlato addirittura di uno «scippo alle città di Pescara e Montesilvano e alla montagna pescarese».
«Che strano destino quello dei fondi del Masterplan», ha affermato, «prima si accusava il centrosinistra di programmare fondi finti, poi il centrodestra li ha utilizzati per la propaganda elettorale, pronto a inaugurare opere venute fuori da quelle poste, o a impiegare altrove risorse che avevano già una destinazione. Con la delibera di giunta regionale, numero 416, del 15 luglio scorso, sono state azzerate risorse pari a 57.183.000 euro già stanziate per realizzare una serie di opere strategiche, bollate di essere in ritardo e soprattutto con il rischio concreto di perdere finanziamenti. Più precisamente, 14.787.000 euro per la riqualificazione dell’area di risulta; 9.300.000, per bonifica del sito del Saline e della discarica di Villa Carmine; 8.370.000, per la sistemazione e recupero funzionale della strada regionale 539 e delle provinciali 58 e 60; 24.366.000, per la valorizzazione delle stazioni turistiche Passolanciano–Maielletta».
La replica per conto dell’amministrazione regionale è arrivata dal consigliere FdI Guerino Testa. «Chi diffonde notizie così palesemente falsate o è ignorante, perché ignora la materia su cui si è arditamente esposto, o è in malafede», ha osservato, «il governo Pd-M5S ha imposto (con il decreto Rilancio) a tutte le Regioni la rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione (Masterplan) ed europei, per venire incontro alle esigenze di cassa dello Stato (leggasi pagamento cassa integrazione e tutte quelle misure legate all'emergenza Covid-19), e lo slittamento degli interventi. I fondi per la progettazione sono stati blindati in accordo con il ministro Provenzano, ed è stato posticipato il loro utilizzo di otto mesi».
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