Asili, in Abruzzo due famiglie su dieci in lista d’attesa

Le tariffe degli asili comunali sono ferme dal 2007. Chieti sesta città in Italia per le rette meno care

PESCARA. Tariffe invariate ma in Abruzzo il 22% dei richiedenti rimane in lista di attesa, a fronte di una media nazionale del 23,5%. Chieti è tra le 10 città con le rette meno care in Italia con 162 euro al mese e distante da Pescara la più cara della Regione con 330 euro. Sono questi i risultati di un’indagine di Cittadinanzattiva sul caro tariffe e sulle liste d’attesa degli asili nido comunali in Italia e in Abruzzo. Lo studio prende in considerazione una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200 euro e relativo Isee (Indicatore di situazione economica equivalente) di 19.900 euro. Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana.

Liste di attesa. In Abruzzo, secondo la banca dati del ministero dell’Interno sulla fiscalità locale aggiornata al 2010, ci sono 52 asili nido comunali per 2.026 posti disponibili.

Il maggior numero di asili è presente in provincia di Chieti (19, con 776 posti), seguita dalla provincia di Teramo (17, con 746 posti). In Abruzzo il 22% dei richiedenti rimane in lista di attesa, a fronte di una media nazionale del 23,5%. Chieti è tra le 10 città con le rette meno care in Italia.

Costi. Costa in media 255 euro al mese, in Abruzzo, mandare un figlio all'asilo nido comunale, per una spesa che rimane comunque al di sotto della media nazionale (pari a 302 euro). Inoltre Chieti si attesta al sesto posto tra le città meno cara d’Italia per le rette degli asili nido comunali, superata solo da Catanzaro (70), Vibo Valentia (120), Cagliari (133), Roma (146) e Reggio Calabria (158). «Dura la vita», si legge nel rapporto di Cittadinanzattiva, «per le giovani coppie, fra difficoltà nel far accedere i propri figli ad asili comunali, alti costi e disparità economiche anche all’interno della stessa regione: si registra una differenza di 168 euro tra il capoluogo abruzzese più caro, Pescara (330€), e il meno caro, Chieti (162€). In positivo, dal 2006/07 ad oggi, le tariffe in Abruzzo sono rimaste invariate». «Dall’indagine effettuata», dice Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, «è evidente che ancora oggi manca nel nostro Paese un sistema di servizi per l’infanzia equamente diffuso ed accessibile su tutto il territorio e adeguate agevolazioni fiscali a sostegno dei nuclei familiari con bambini piccoli. Le misure a favore di tali servizi rappresentano un investimento intergenerazionale che produce effetti nel lungo periodo e quindi di scarso “appeal” per una classe politica poco lungimirante e concentrata sul consenso immediato. D’altro canto la riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali e la rigidità del patto di stabilità non aiutano a far ripartire gli investimenti in tal senso anzi contribuiscono a tagliare sempre di più le risorse destinate alla spesa sociale. Di questo passo», conclude Gaudioso, «difficilmente riusciremo a colmare il gap nei confronti dell’Europa e centrare la copertura del servizio del 33% già prevista per il 2010».

(g.d.t.)

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