Bussi, l’appello di Sel «La bonifica diventi una priorità»

BUSSI SUL TIRINO. Definisce una «situazione inaccettabile» quella del sito industriale di Bussi e ribadisce che «serve la bonifica del sito prima di reindustrializzare». L'intervento è della...

BUSSI SUL TIRINO. Definisce una «situazione inaccettabile» quella del sito industriale di Bussi e ribadisce che «serve la bonifica del sito prima di reindustrializzare». L'intervento è della federazione provinciale del Sel di Pescara che ritiene che «il gravissimo inquinamento dell’asta fluviale del fiume Pescara impone in maniera improcrastinabile l’intervento della politica e delle istituzioni sulle modalità di bonifica del sito industriale di Bussi sul Tirino e della discarica a esso confinante, che sono i principali responsabili del disastro ecologico ambientale».

Una condizione, secondo Sinistra ecologia e libertà, che non può considerarsi limitata all'alta Val Pescara, ma estesa al territorio e che dunque impegna la politica a tutti i livelli «affinché diventi una priorità del dibattito politico e istituzionale».

Sel richiama poi l'attenzione sui progetti di reindustrializzazione, ribadendo che questi debbano essere «preceduti da un’accurata bonifica delle aree nel rispetto della legislazione vigente a tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini».

Il tema dell'inquinamento dei fiumi abruzzesi sarà oggetto di un’inchiesta di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli su Rai 3, che andrà in onda domani sera alle 21,30 e che si occuperà dei due siti di bonifica nazionali di Bussi e del Saline-Alento.

L'inchiesta, eseguita dal giornalista Piero Ricciardi, coadiuvato dai responsabili regionali del Wwf, s’intitola Acqua Passata e si occuperà anche del fiume Sacco della regione Lazio. «Il caso Bussi», dice Augusto De Sanctis, referente del Wwf, «si pone come uno dei più terribili casi europei di contaminazione delle acque, con la falda profonda, inquinata fino a 100 metri di profondità da decine di sostanze tossiche e cancerogene, come cloroformio, dicloroetilene,tetracloruro di carbonio,tetracloroetilene, tricloroetilene e con la contaminazione dei pozzi Sant'Angelo che alimentavano l'acquedotto Giardino. Anche se lo studio Sentieri eseguito dall'Istituto superiore di sanità» conclude De Sanctis «non include i siti abruzzesi, ha comunque accertato che esiste un impatto sulla salute dei cittadini che abitano nei siti contaminati italiani». (w.te.)

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