Caccia a cervo e capriolo, il Wwf presenta ricorso al Tar

Il Wwf e gli Animalisti italiani hanno depositato al Tar dell’Aquila il ricorso contro l’approvazione da parte della Giunta regionale della regione Abruzzo di un regolamento che apre la strada alla caccia al cervo e al capriolo

L’AQUILA. Il Wwf e gli Animalisti italiani hanno depositato al Tar dell’Aquila il ricorso contro l’approvazione da parte della Giunta regionale della regione Abruzzo di un regolamento che apre la strada alla caccia al cervo e al capriolo. Il documento ’indirizzi generali per la gestione delle popolazioni di cinghiale e principi generali per la gestione delle popolazioni di cervo e capriolo «era stato approvato dalla Giunta regionale nel 2011 ma, stranamente, la delibera era stata pubblicata sul Bollettino ufficiale regione Abruzzo solo il 26 settembre 2012 probabilmente per permettere l’immediata approvazione di ulteriori provvedimenti attuativi all’amministrazione provinciale di pescara il 4 ottobre (discussione poi rinviata a causa dei dubbi insorti tra gli stessi cacciatori)», spiegano le associazioni in una nota.

Alla pubblicazione sul Bura «è seguita una forte presa di posizione da parte dell’opposizione in consiglio regionale sulle modalità di approvazione del documento che avrebbe leso le prerogative del consiglio». i dubbi dell’opposizione «hanno trovato conferma nel parere del collegio per le garanzie statutarie della regione che confermava la natura regolamentare del provvedimento e, quindi, la competenza del consiglio regionale e non della giunta per la sua approvazione». la giunta regionale, a seguito del parere del collegio, «avrebbe dovuto immediatamente ritirare la delibera ammettendo di aver compiuto un passo falso- dice Dante Caserta, vicepresidente del Wwf Italia- abbiamo aspettato fino all’ultimo un ravvedimento operoso che non c’è stato e siamo stati costretti a depositare l’ennesimo ricorso al tar in materia di caccia».