Carpineto

Carpineto, imprenditore dona 100mila euro per rifare il ponte: «Qui ci ho passato l’infanzia»

16 Dicembre 2025

La storia di Domenico Diamante, 80enne trasferito in Canada ma vissuto a Carpineto fino ai 14 anni, che ha deciso di donare la somma per sistemare il ponte dove giocava da bambino e dove, oggi, il figlio ha chiesto alla fidanzata di sposarlo

CARPINETO DELLA NORA. Domenico era un bambino che amava giocare sul greto del fiume Nora e le sue scorribande infantili finivano sempre lungo il ponte della Negra dal quale, si narra a Carpineto della Nora, un tempo lontano una fanciulla disperata si gettò a causa di un amore osteggiato dalla famiglia. Ma Domenico Diamante, oggi Dominic, facoltoso imprenditore 80enne nato a Brittoli negli anni ’40 e vissuto a Carpineto fino all’età di 14 anni (quando partì per il Canada a cercar fortuna insieme alla sorella Gesuina) non ha mai dimenticato quel luogo dell’anima dove trascorse gli anni più intensi della sua fanciullezza. Un amore trasmesso anche al figlio Berardo, che su quel ponte dove giocava il suo papà, ha chiesto la mano alla sua Kayla prima di portarla all’altare. Una favola bella, rivelata dal sindaco Donatella Rosini, che ha un risvolto ancora più straordinario.

Il ponte della Negra, 110 metri lineari, chiuso al traffico da anni, è oggi una infrastruttura decadente, ammalorata, che quasi si sbriciola tra le mani. E Dominic intende riportarla a nuova vita, con una donazione di 100mila euro al Comune di Carpineto, affinché diventi il luogo dell'anima della sua gente, della vallata della Nora e dei turisti che un giorno calpesteranno quelle arcate consumate dal tempo e dall'incuria. Il Comune di Carpineto, in accordo con la Provincia proprietario del bene, utilizzerà quei fondi per far rinascere il ponte e rilanciare il turismo a Carpineto. Dominic, che tempo addietro è tornato su quel ponte insieme alla moglie, Belma Gurdil Diamante, di origine turca; il figlio e la futura nuora, «vuole che i suoi nipoti sappiano che anche dai posti segnati dal dolore possono nascere nuove speranze», racconta il sindaco Rosini che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa e avviato immediamente l’iter amministrativo per la progettazione di un nuovo ponte ciclabile e pedonabile (non carrabile) affidata all’ufficio tecnico comunale.

Tornato in paese con la famiglia, l'imprenditore italo-canadese incontra il sindaco Rosini alla quale narra «commosso, quanto sia rimasto affezionato a quei luoghi, e di quanto sia dispiaciuto che il ponte dei suoi ricordi sia ormai abbandonato». Racconta al sindaco della sua vita, della laurea in letteratura inglese, della decisione di viaggiare per il mondo dopo aver conquistato le vette imprenditoriali in campo immobiliare. Una vita di corsa, poi la memoria lo riporta nel paese in cui era cresciuto da piccolo, che gli aveva regalato emozioni indelebili e meravigliose: Carpineto della Nora e quel ponte mai dimenticato.

Oggi, ottantenne, Dominic dice di «non sopportare di vederlo in quelle condizioni». E così manifesta al sindaco l’intenzione di donare una somma di denaro per recuperarlo. Rosini accoglie «entusiasta la proposta e avvia i necessari passaggi amministrativi. Carpineto della Nora, un tempo contea di Penne, terra di olio extravergine e di buona cucina, è un paese piccolo, di circa 500 anime, domina insieme a Brittoli, Civitella Casanova e Villa Celiera, l’area vestina, cingendo alle sue spalle l’altopiano del Voltigno, porta orientale del parco del Gran Sasso. Vorremmo che il ponte della Negra diventasse il ponte dell’amore, con turisti da tutto il mondo».

A Carpineto ancora si racconta che un tempo quel ponte fu teatro di una tragedia amorosa «realmente accaduta, la storia di due giovani innamorati e la famiglia di lei che si opponeva. La ragazza, disperata per un sentimento che le è fu negato, si gettò dal ponte, lasciando per sempre un'ombra di tristezza su quel luogo».