Caso Brioni, allo studio un piano «Vogliamo ridurre gli esuberi» 

Ieri il vertice tra la Regione, il Comune e Confindustria per cercare di ricollocare il personale in uscita Il sindaco Petrucci: «A breve convocheremo anche il consiglio, intanto il 29 dicembre nuovo incontro» 

PENNE. La crisi occupazionale Brioni continua ad accendere il dibattito politico pennese. In attesa che sia convocato un nuovo consiglio comunale straordinario, voluto fortemente dai componenti delle forze d'opposizione, anche il sindaco ha voluto ribadire la sua posizione e quella della sua maggioranza sulla difficile situazione della maison d'alta moda pennese. «La posizione dell’amministrazione comunale è sempre stata chiara: siamo dalla parte dei lavoratori del territorio e dell’intero sistema produttivo di Penne», esordisce il sindaco Gilberto Petrucci che replica al capogruppo Angela Pizzi (Penne prossima). «Non abbiamo ancora compreso quale siano invece le posizioni politiche delle forze di opposizione, in particolare del capogruppo Angela Pizzi e dei componenti di “Penne prossima” rispetto al tema del lavoro e della vertenza-Brioni. Finora abbiamo notato solo confusione e dichiarazioni discordanti. La posizione del gruppo “Penne viva” invece l’abbiamo sintetizzata in occasione del consiglio comunale dedicato alle vertenze aziendali presenti sul territorio vestino; abbiamo sostenuto una mozione che impegnava l’amministrazione comunale a interloquire con la Regione e individuare soluzioni alternative per ricollocare i lavoratori nel mercato del lavoro. E così stiamo facendo.
«Ieri mattina», continua il sindaco di Penne Gilberto Petrucci, «ho partecipato al tavolo tecnico, presso la sede di Pescara della Regione, alla presenza di parti sociali, Confindustria e rappresentanti dell’azienda Brioni. Stiamo lavorando ad un’ipotesi per ridurre il numero degli esuberi e ricollocare il personale in uscita. Intendo ringraziare, a tal proposito, il consigliere regionale Leonardo D’Addazio per l’impegno che sta portando avanti nella risoluzione della vertenza Brioni. Il tavolo è stato riaggiornato al 29 dicembre prossimo». «A breve convocheremo il consiglio comunale così come richiesto dalle forze di opposizione», conclude Gilberto Petrucci. Dal 2009 ad oggi sono 700 i posti di lavoro tagliati in Brioni nei tre siti produttivi vestini. E dal 2016 la maggior parte dei lavoratori percepisce un salario molto inferiore, avendo visto diminuire l’orario contrattuale di lavoro e l’integrativo aziendale. Dal 2016 al 2021 sono state avviate procedure di licenziamento per circa 100 dipendenti e, nel 2020, il mancato rinnovo dell’integrativo aziendale, ha portato ad una perdita salariale di circa 2.500 euro medie annuali. Il tutto fino ad arrivare alla vertenza ancora in corso, con 235 persone che cesseranno il rapporto di lavoro il prossimo 31 dicembre.