CORONAVIRUS

Cassa integrazione, vergogna Abruzzo: in 50mila aspettano da due mesi

La regione è fra le ultime per i pagamenti, fanno peggio solo Sardegna e Valle d'Aosta: operai, impiegati, liberi professionisti, artigiani e commercianti senza indennità da marzo

L’AQUILA . L'Abruzzo è al terzultimo posto in Italia per i pagamenti della cassa integrazione in deroga. E, conti alla mano, ci sono quasi 50mila lavoratori che attendono ancora di ricevere l'indennità di marzo, cassa ordinaria compresa. Operai, impiegati, liberi professionisti, artigiani e commercianti che, in due mesi, non hanno visto un euro. Questo il quadro, tra polemiche, burocrazia, ritardi e rimpalli di competenze.

Una situazione imbarazzante, che sta ponendo in serie difficoltà economiche migliaia di famiglie, che fanno fatica ad affrontare le spese quotidiane e pagare le bollette. Mentre Regione e Inps procedono con bollettini periodici di aggiornamento, ogni giustificazione, alla data del 5 maggio e a quasi due mesi dal lockdown, appare debole e poco plausibile.
  Il report del 29 aprile, riportato da IlSole24Ore, quotidiano di Confindustria, pone l'Abruzzo al terzultimo posto della classifica nazionale, con 638 pratiche di cassa in deroga decretate dalla Regione, 526 autorizzate dall'Inps e appena 17 pagate, per 25 beneficiari su una platea di oltre 30mila. Peggio dell'Abruzzo solo Sardegna e Valle d'Aosta.

leggi anche: Cassa integrazione e ritardi, Sospiri si scusa  Il presidente del consiglio: «Fatti errori, ora testa bassa e lavorare». Erogate 264 indennità su 54mila

Numeri ammorbiditi leggermente dall'ultimo report della Regione, che fa fatto sapere di aver trasmesso all'Inps, per l'erogazione della cassa in deroga, 11.155 richieste sulle 13mila pervenute. L'86 per cento del totale. Ma stiamo parlando, ancora, di domande che non hanno concluso il loro iter. (m.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SUL CENTRO IN EDICOLA