Cinghiali sulle strade:  ora è allarme sicurezza 

Francavilla, l’avvocato e consigliere comunale Accettella segue diverse cause «Occorre installare le barriere e i dissuasori di velocità nei punti più a rischio»

FRANCAVILLA. L'incidente di domenica sera a Francavilla, lungo la Fondovalle Alento, appena prima del ponte dell'autostrada, ha riportato alla luce l'annosa questione legata alla presenza dei cinghiali, che da qualche tempo hanno raggiunto i centri abitati in cerca di cibo. Lo scontro tra una Fiat Grande Punto e un esemplare di oltre 100 kg, morto sul colpo, ha riacceso la questione sul sovraffollamento della specie e sulle scarse contromisure da mettere in campo.
L'avvocato Michele Accettella, consigliere comunale di Francavilla, ne ha viste tante in questi anni e disegna un quadro della situazione che fa riflettere: «Per fortuna la signora alla guida della macchina non ha riportato particolari conseguenze, ma la presenza dei cinghiali lungo le strade e nei centri abitati è ormai un pericolo con cui si convive. Da sei anni a questa parte il fenomeno è in aumento, così come i sinistri. A Francavilla ci sono diverse zone in cui le segnalazioni sono costanti: parliamo di quelle leggermente più in collina, come Setteventi, Santa Cecilia, la parte del Foro che confina con Ortona. Qui gli animali raggiungono spesso e volentieri le aree abitate alla ricerca di cibo».
Accettella ne spiega anche i motivi: «La rapida riproduzione, l'importazione di razze non autoctone e soprattutto la diminuzione dei predatori come i lupi, hanno facilitato il proliferare». E allo stesso tempo ipotizza dei rimedi: «Rinforzare le barriere ai lati delle strade è senza dubbio la prima operazione da fare. Ho seguito e seguo diverse cause e dallo studio si può vedere che ci sono alcune zone più sensibili. Tra queste, anche il punto in cui si è verificato l'incidente domenica. Questo perché il cinghiale è un animale stanziale che, una volta trovata la sua dimensione, si accomoda. Alzare il guard rail in quei punti o mettere delle vere e proprie barriere, come accade nell'aquilano, potrebbe senza dubbio ridurre i rischi. Allo stesso tempo sarebbe opportuno installare, sempre nei punti critici, dei dissuasori per invitare le auto a rallentare, così come potenziare la pubblica illuminazione. Sono degli accorgimenti che non risolveranno completamente il problema, ma almeno possono ridimensionarlo». Anche perché sono ormai parecchi gli incidenti causati dall'improvviso attraversamento degli animali: «Alcuni sono davvero grandi, arrivano a pesare più di un quintale e mezzo. Sono animali molto resistenti, ricordo che in un caso un cinghiale andò a sbattere contro due macchine e poi riuscì a dileguarsi. Se sono con i figli piccoli possono diventare molto aggressivi. In caso di emergenza è sempre bene non scendere dalla macchina e chiedere l'intervento di polizia e carabinieri». Infine sull'iter giudiziario: «La competenza è generalmente della Regione, salvo in alcuni casi della Provincia. Si tratta di cause lunghe e complesse dove il rimpallo di responsabilità comporta una dilatazione dei tempi».