Comune, stangata sullo sport estivo di ottocento bambini

Ticket da 40 a 100 euro per “Lo sport non va in vacanza” Diodati: «L’iniziativa si fa con sponsor e aiuti delle famiglie»

PESCARA. Quest’anno «Lo sport non va in vacanza» si farà, ma a caro prezzo. Sì, perché l’amministrazione comunale, con i conti in profondo rosso e sull’orlo del dissesto finanziario, è costretta a ricorrere non solo agli sponsor, ma a un robusto contributo delle famiglie per garantire questa manifestazione, che ogni anno vede la partecipazione di oltre 800 bambini.

La sorpresa è contenuta in uno scarno comunicato stampa in cui l’assessore allo sport Giuliano Diodati annuncia con soddisfazione che quest’anno tornerà «Lo sport non va in vacanza». «Lo vogliamo concepire», dice l’assessore, «per dare maggiori servizi e sostegno alle famiglie». Ma leggendo tra le righe si scopre che l’iniziativa si farà pagando una sorta di ticket, determinato in base all’entità del reddito delle famiglie. Questo ticket costerà dai 40 ai 100 euro. «L’anno scorso si pagavano 30 euro», fa presente l’assessore, «quest’anno abbiamo dovuto aumentare un pochino, perché altrimenti non ce l’avremmo fatta ad organizzarla». Inoltre, è stato avviato un bando per verificare eventuali manifestazioni d’interesse di enti e aziende private interessate a sponsorizzare l’evento, che si svolgerà dal prossimo prossimo 15 giugno, fino al 14 agosto, tutti i giorni esclusi i sabati e le domeniche. «Ho già raccolto l’interesse di alcune aziende», garantisce Diodati.

Resta, tuttavia, la brutta notizia per le famiglie che, per assicurarsi la partecipazione dei propri figli alle iniziative sportive, in programma allo stadio, nei campi ex Gesuiti, Zanni e al parco De Riseis, dovranno spendere un po’ di più. Alcuni anni fa, invece, la spesa si aggirava sui 7 euro, cioè il costo fissato per l’assicurazione dei bambini che partecipavano allo «Sport non va in vacanza». Tra l’altro, a differenza degli altri anni, il reddito delle famiglie diventa un parametro di selezione per l’iscrizione dei bambini. «Tra gli aspetti che valuteremo», precisa l’assessore, «c’è il reddito che si evince dal modello Isee. Modello che dovrà essere fornito e che servirà a determinare il costo del servizio, da 40 a 100 euro a bambino per tutta la durata della manifestazione». «Verranno prese in considerazione le varie situazioni», aggiunge Diodati, «e non più le prime 800 domande pervenute. I parametri non saranno solo economici, si terrà conto del reddito e dell’effettiva condizione delle famiglie».

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