Concessioni a rischio, balneatori in assemblea

PESCARA. «Occorre chiarezza, sulla direttiva Bolkestein. E chiediamo alla politica di affrontare questo tema con serenità, insieme, per scrivere delle regole certe che possano dare continuità alle...
PESCARA. «Occorre chiarezza, sulla direttiva Bolkestein. E chiediamo alla politica di affrontare questo tema con serenità, insieme, per scrivere delle regole certe che possano dare continuità alle 30mila imprese balneari esistenti in Italia, 700 in Abruzzo, che nel periodo estivo danno lavoro a circa settemila persone. Ciò che chiediamo è di evitare che queste imprese, con le aste, finiscano nelle mani delle multinazionali o di chi può aver interessi poco chiari». Sono le parole di Riccardo Padovano, a capo del Sib Confcommercio, il sindacato dei balneatori, che ha convocato per domani alle 10 una assemblea regionale nella sede della Confcommercio (via Aldo Moro 1/3) per affrontare la questione della direttiva Bolkestein, che prevede la messa a gara delle concessioni balneari (quelle attuali sono ritenute valide solo fine alla fine dell’anno).
Per fare il punto sulle istanze della categoria, Padovano ha chiesto l’intervento a Pescara del presidente nazionale del Sib, Antonio Capacchione, che domani parteciperà all’assemblea in vista di una scadenza che Padovano ritiene importante.
«Il 19 di questo mese», dice, «è il termine per gli emendamenti al Decreto Mille proroghe e per questo chiediamo un percorso di chiarezza. Ci si dica effettivamente cosa si deve fare con le concessioni demaniali, balneari, marittime e ricreative, anche perché siamo nella fase in cui si possono ottenere contributi (fondi del Pnrr) per le ristrutturazioni degli stabilimenti», prosegue Padovano. «C’è chi sta programmando per i prossimi anni investimenti ma serve chiarezza e non è possibile che sia il Consiglio di Stato, che ha fissato la data del 2023, a scrivere le leggi. Noi diciamo che le leggi le scriva il legislatore e il Parlamento (non a caso abbiamo fatto un ricorso in Cassazione), e dunque la politica. Noi chiediamo al Governo di mantenere gli impegni presi, ci avevano detto che le concessioni balneari avrebbero avuto la priorità. Fino ad oggi ci sono state delle priorità per scrivere la Finanziaria, occuparsi di crisi energetica e caro bollette. E ora c’è il Mille Proroghe», rilancia Padovano.
Il presidente del sindacato dei balneatori di Confcommercio difende poi le imprese balneari che «sono impegnate da anni sul territorio. La loro attività si svolge spesso su base familiare e nel tempo hanno investito per mantenerle, dando lavoro anche a tanti giovani. Ora, poi, ci sono in ballo progetti importanti per il futuro, anche con una sinergia tra pubblico e privato, e dunque fra gli enti locali e i titolari di concessioni, ma vogliamo che la politica mantenga gli impegni presi perché questo settore è un patrimonio italiano. Siamo fiduciosi», conclude Padovano, «perché non possiamo rimanere appesi al filo di una sentenza del Consiglio di Stato». Dopo la riunione a Pescara è previsto un incontro del Sib a livello nazionale, martedì, sempre con l’obiettivo di discutere degli emendamenti al Mille proroghe, per ottenere un rinvio alla scadenza del 2023. (f.bu.)