Coro di no al ritorno delle auto in via Firenze e via Battisti

La Confesercenti e la Cna bocciano la proposta lanciata dal presidente di Confcommercio Ardizzi «Le aree pedonali hanno migliorato la qualità della vita, impossibile pensare di tornare indietro»

PESCARA. La proposta lanciata da Ezio Ardizzi, presidente di Confcommercio, di riaprire al traffico via Firenze e via Battisti, per rilanciare le attività commerciali, ha scatenato una sollevazione generale. Associazioni di categoria e politici, ieri, si sono espressi tutti contro al ritorno delle auto nell’isola pedonale.

La prima bocciatura è arrivata dalla Cna. «Nessuna riapertura al traffico delle aree pedonalizzate che rappresentano un elemento di riqualificazione della città», ha detto il direttore dell’associazione degli artigiani Carmine Salce, «aree che, soprattutto, sono tra le meno interessate ai fenomeni di crisi». Secondo Salce, «rimettere in discussione con la riapertura al traffico di queste due strade un assetto che ha obiettivamente migliorato la qualità della vita della città e riqualificato, anche grazie a importanti investimenti nell’arredo urbano, una fetta significativa del centro, favorendo così anche l’insediamento di attività commerciali e artigianali, vorrebbe dire riportare indietro la città di anni».

Per il direttore di Cna, proprio la riqualificazione di vaste porzioni del centro, può rappresentare uno degli strumenti per il rilancio delle attività in crisi. In pratica, il contrario di quanto sostiene Ardizzi. «È un fatto», ha precisato Salce, «che proprio nel quadrilatero pedonalizzato le saracinesche chiuse siano decisamente meno di quante se ne contino dove il degrado si associa a volumi di traffico incontrollati». «Penso», ha proseguito, «ai tanti nuovi insediamenti in via Firenze e in via Cesare Battisti, ma anche nelle vie che attraversano questo asse. Va insomma dato atto che, un percorso che negli anni, pur nella diversità degli interpreti, ha unito amministrazioni di diverso colore, passando attraverso sindaci come Carlo Pace, Luciano D’Alfonso, Luigi Albore Mascia e Marco Alessandrini, debba essere conservato e potenziato».

Perplessità sono state espresse anche sull’altra proposta di Ardizzi di far tornare corso Vittorio a doppio senso di marcia per le auto. «Giudicammo l’opera affrettata», ha osservato Salce, «con l’aggravante di essere stata realizzata senza alcuna consultazione con le categorie interessate. Ma con altrettanta franchezza vogliamo dire che riserve ci sono rimaste, alla luce delle correzioni che sono state apportate. I cambiamenti continui non aiutano a risolvere i problemi della città, non aiutano le attività commerciali e artigianali, non aiutano i residenti, non aiutano la programmazione del traffico pubblico e privato, non aiutano i tanti che scelgono Pescara per i propri acquisti».

Simili i giudizi espressi dal presidente e dal direttore di Confesercenti Raffaele Fava e Gianni Taucci. «Il commercio di Pescara», hanno affermato in una nota, «non può reggere altre estensioni dell’isola pedonale e delle Zone a traffico limitato, ma l’ipotesi di riaprire alle auto via Firenze, via Battisti e via Roma va nella direzione sbagliata». «Noi abbiamo un’idea del tutto diversa», hanno sostenuto Fava e Taucci, «il centro deve essere aperto al passeggio, alle famiglie, ai passeggini, non alle automobili».

«Da anni», hanno spiegato, «con i commercianti ci stiamo battendo perché il centro di Pescara sia animato, raggiungibile e fruibile da fasce sempre più ampie di consumatori e i commercianti sanno bene quanto sia prezioso il passeggio che consente alle persone di vedere le vetrine. Non possiamo permetterci di costringere la città a un doloroso passo indietro con i fumi delle auto che infestano i passanti: sarebbe un enorme e inatteso dono alla grande distribuzione».Un secco no bipartisan è giunto anche dai politici comunali.

Il consigliere di Pescara futura Carlo Masci ha usato il sarcasmo per respingere al mittente la proposta di Ardizzi. «L’equazione isola pedonale uguale crisi delle vendite esiste soltanto nella testa del giurassico presidente della Confcommercio», ha commentato Masci, «il qualche continua impunemente a sostenere che il problema di Pescara è la trasformazione delle vie del commercio da camere a gas in luoghi eleganti ideali per passeggiare».

E ancora: «Arrivare ad ipotizzare la riapertura di via Firenze e via Battisti, ormai diventate le vie più frequentate e commercialmente più appetibili di Pescara, costituisce un evidente esempio di miopia».

«Gli anni Ottanta non torneranno», ha sottolineato invece il consigliere del Pd, nonché presidente della commissione Commercio Piero Giampietro, «e pensare di applicare nel 2015 le formule di 35 anni fa non avrebbe senso. La riapertura delle due isole sarebbe un enorme danno alla città».

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