Corso Vittorio pedonale, no di 140 negozi

Protesta dei commercianti in consiglio: consegnata una raccolta di firme. L’opposizione chiede una seduta straordinaria

PESCARA. Cresce la rivolta dei cittadini contro il progetto di corso vittorio Emanuele pedonale. Ieri mattina, una delegazione di una trentina di commercianti si è presentata durante la seduta del consiglio comunale per chiedere di bloccare l’intervento già programmato dall’amministrazione comunale. Richiesta avanzata tramite una petizione con 140 firme di commercianti della zona, tutti fermamente contrari alla pedonalizzazione.

Su proposta del capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, si è deciso di sospendere immediatamente la seduta del consiglio per consentire ai negozianti di poter esprimere la loro opinione sul progetto, che prevede la chiusura alle auto del corso e il trasferimento del traffico privato su una nuova arteria da realizzare nelle aree di risulta. Il primo intervento è stato quello di Aldo Marino, ex consigliere comunale e titolare dell’omonimo negozio di ottica in corso Vittorio Emanuele. «Spostare il traffico sulle aree di risulta significherebbe inficiare tutti i progetti del Piano particolareggiato uno», ha affermato, «ricordo, inoltre, che il centrodestra ha vinto le elezioni comunali quattro anni fa proprio perché ha promesso la riapertura della rampa dell’Asse attrezzato di piazza Italia, chiusa dalla precedente amministrazione di centrosinistra. Ma se si dovesse chiudere corso Vittorio al traffico, la riapertura di quella rampa sarebbe stata inutile». «Sono pronto a chiedere l’intervento della Corte dei conti per verificare come vengono spesi i soldi pubblici», ha aggiunto Marino.

Fermamente contraria al progetto di pedonalizzazione di corso Vittorio anche Daniela Caserta, titolare del negozio Autore di via Firenze, angolo via Roma e residente in corso Vittorio. «Abbiamo già sopportato la desertificazione di via Firenze, dopo la pedonalizzazione», ha spiegato, «adesso non possiamo accettare anche la chiusura di corso Vittorio. In un periodo di crisi economica come questo, i negozi della zona rischierebbero di chiudere per sempre a causa dei lavori sul corso e della successiva pedonalizzazione». «Di isole pedonali ne abbiamo sin troppe», ha fatto notare la commerciante, «ora servono i parcheggi. Noi dobbiamo trovato il modo di riportare i clienti in centro, non di allontanarli. Lo abbiamo già visto con la chiusura di via Firenze, dove i negozi non lavorano più. Pescara ha come prima attività proprio il commercio, che ora è fermo». «Bisogna fermare immediatamente il progetto dell’amministrazione comunale», ha concluso, «abbiamo raccolto 140 firme di cittadini contrari solo su corso Vittorio. Anche i commercianti delle strade limitrofe sono inviperiti per questo intervento».

Dopo gli interventi dei commercianti, l’opposizione e l’Udc hanno chiesto di convocare una seduta straordinaria sull’argomento. Seduta che si dovrebbe tenere nel pomeriggio di giovedì prossimo 27 giugno, prima della conclusione della gara d’appalto già avviata dal Comune per riqualificare corso Vittorio. «La seduta», ha sottolineato Di Pietrantonio, «servirà per chiedere alla maggioranza di rispettare la mozione, approvata tempo fa in consiglio, che impegnava la giunta a sospendere i lavori per avviare la sperimentazione della chiusura del corso. Quella mozione non è stata rispettata».

«Il consiglio si esprimerà di nuovo su questa questione», ha rivelato Vincenzo Dogali (Udc), «e stavolta l’amministrazione dovrà rispettare le decisioni dell’aula». La replica dell’assessore Berardino Fiorilli ha gelato tutti: «Sul progetto di corso Vittorio non accetto più le strumentalizzazioni della politica. Se i commercianti che erano oggi in aula vogliono chiarimenti, organizzeremo nuove assemblee e incontri».

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