Dai vestiti alle cinture: più di 500 articoli contraffatti e spacciati per brand di lusso. Maxi sequestro a Pescara

Operazione della Guardia di finanza tra Pescara e Montesilvano (davanti ai grandi alberghi): tolta dal mercato la merce falsa del valore di 50mila euro. Le Fiamme gialle ribadiscono: “Anche chi compra rischia la sanzione”
PESCARA. La Guardia di finanza di Pescara ha sequestrato oltre 200 capi di abbigliamento e 350 accessori firmati contraffatti. Nell’ambito dell’operazione Estate sicura finalizzata al contrasto delle attività illecite, e in particolare della commercializzazione di prodotti contraffatti, i militari della Guardia di finanza di Pescara hanno sequestrato, tra Pescara e Montesilvano, oltre 200 capi di abbigliamento e più di 350 accessori riportanti marchi contraffatti delle più note griffe del settore moda e sportswear. sequestro capi contraffatti finanza pescaraGli articoli sottratti alla vendita erano riproduzioni fedeli, non solo dal punto di vista dei materiali utilizzati, ma anche per la presenza di etichette, cartellini e confezioni grafiche del tutto simili agli originali.
Difficile distinguere i prodotti falsi da quelli autentici, pertanto i consumatori sono stati esposti al rischio di acquistare capi non conformi agli standard di sicurezza, qualità e tracciabilità previsti dalla normativa di settore.
Tra gli articoli sequestrati figurano capi d’abbigliamento, calzature, borse, occhiali, cinture e portafogli di marchi famosi (Prada, Adidas, Nike, Stone Island, Armani, Lacoste, Fendi, Louis Vuitton, Moschino, Gucci) per un valore commerciale stimato superiore a 50.000 euro, se immessi sul mercato come autentici. L’operazione è scaturita da una serie di sopralluoghi e controlli concentrati nella zona dei grandi alberghi di Montesilvano e la stazione di Porta Nuova a Pescara che hanno portato all’individuazione di diversi punti di smercio degli articoli contraffatti.
Si è proceduto a sei distinti sequestri per i reati previsti dalla normativa sulla tutela della proprietà industriale, convalidati dalla locale Procura della Repubblica.
“Si ricorda che l’art. 1 c. 70 del decreto legge n. 35 del 2005 – si legge nella nota della Finanza – prevede anche per l’acquirente di articoli contraffatti una sanzione amministrativa da 300 a 7000 euro, bisogna dunque diffidare di facili affari che sono tali solo per le organizzazioni criminali che gestiscono nell’ombra questi traffici”.
L’attività, inserita nel più ampio dispositivo di controllo economico del territorio, si inserisce tra le operazioni svolte a tutela del Made in Italy, della salvaguardia dei consumatori e della leale concorrenza tra le imprese.