la polemica sul porto

Di Nicola: non ho parlato male di Francavilla

FRANCAVILLA. L’ex procuratore, e cittadino onorario di Francavilla, Enrico Di Nicola, respinge le accuse dell’ex sindaco Roberto Angelucci sulla vicenda del porto di Francavilla, i cui lavori...

FRANCAVILLA. L’ex procuratore, e cittadino onorario di Francavilla, Enrico Di Nicola, respinge le accuse dell’ex sindaco Roberto Angelucci sulla vicenda del porto di Francavilla, i cui lavori avviati nel giugno 2007, dopo il sequestro e il dissequestro della spiaggia e del cantiere, sono ancora fermi. Angelucci ha contestato l’intervento di Di Nicola (già consulente a titolo gratuito nella precedente amministrazione Di Quinzio) nel corso di un servizio televisivo andato in onda sulla Rai nazionale. L’ex procuratore avrebbe «presentato in modo negativo la nostra città criticando, in modo particolare, alcune opere pubbliche in via di realizzazione, e quindi arrecando un notevole danno alla nostra immagine», sostiene Angelucci in una interrogazione che andrà in discussione nella seduta di consiglio comunale di questa sera, e nella qualche chiede, «se non sia il caso di revocare la delibera del 2010 con la quale il consiglio ha conferito la cittadinanza onoraria al dott. Di Nicola».

L’ex procuratore, dal canto suo, sostiene di aver parlato in modo negativo «non del porto di Francavilla, ma delle illegittimità o irregolarità o errori e denunciando comportamenti, certamente colposi se non dolosi, che hanno determinato da anni una situazione riconosciuta da tutti estremamente dannosa per la città e per i cittadini di Francavilla». Di Nicola spiega di averlo fatto «non contro l’immagine dell’intera città e dei cittadini, ma per restituire, ad essi, in nome della verità, il decoro, la dignità, la considerazione ed il rispetto che meritano. Sollecitando tutti, e soprattutto chi esplica funzioni pubbliche, a rispettare i principi di legalità e responsabilità di cui all’art. 54 della Costituzione, norma precettiva che tutti i cittadini dovrebbero leggere ed applicare». L’ex procuratore propone quindi il ripristino dello stato precedente con alcune migliorie e l’utilizzo dei cassoni in cemento rimasti sulla spiaggia in attesa dell’interramento, «quali componenti per la realizzazione di parchi marini subacquei».

Giuseppina Gherardi

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