E nelle farmacie non c’è più la corsa alle mascherine 

Acquisti in discesa anche del 30 per cento, stop anche ai gel disinfettanti: «La gente è insofferente per il caldo»

PESCARA. C'è chi la mascherina la dimentica a casa. Poi corre in farmacia e ne chiede una, una sola, da acquistare, altrimenti non riesce a terminare il giro shopping negli altri negozi nei quali senza il dispositivo di sicurezza non si entra. C'è chi ne compra un solo pacco da dieci pezzi, tanto sa che ormai le mascherine si trovano ovunque e a prezzi stracciati: cinquanta centesimi quelle "statali", facilmente reperibili anche nelle tabaccherie o, a buon mercato, anche nei cestelli dei supermercati.
CALDO INSOPPORTABILE Sarà che il caldo rende insopportabile il bavaglio davanti alla bocca, sarà che il rallentamento dei contagi ha sciolto le briglie alla ricerca di una affannosa libertà, il risultato è che le vendite delle mascherine negli esercizi pubblici sono calate in questo inizio di estate bollente che ha fatto quasi dimenticare il durissimo confinamento da Covid 19.
«Registriamo un calo di almeno il 30 percento rispetto alle settimane scorse», annotano alla farmacia Adele Luciani di viale Bovio, «in generale si avverte l'abbassamento dei livelli di guardia e il caldo rende impazienti le persone che tendono a togliersi la mascherina. Discesa vertiginosa delle vendite anche per quanto riguarda i gel disinfettanti di cui abbiamo fatto abuso nei mesi addietro. Un delirio, tra sanificanti e utilizzo dei guanti difficilmente reperibili in questa fase post emergenza».
Tra afa e sudore, le persone hanno voglia di strapparsi di dosso quel sottile pezzo di stoffa che talvolta impedisce di respirare.
L’INSOFFERENZA «La gente dimentica a casa la mascherina», rivela la dottoressa Antonella Di Lorenzo, della farmacia di Giuseppe Vizioli in piazza Salotto, aperta anche di sera fino alle 23, dal lunedì al sabato, «viene da noi e chiede di poterne acquistare una sola. Singolarmente, disponiamo di quelle lavabili a 9 euro, altrimenti quelle chirurgiche a 50 centesimi. Le fanno anche made in Italy, non arrivano solo dalla Cina. Due o tre pacchi al giorno vanno via, ma non abbiamo notato un sostanziale calo perché in tanti hanno fatto incetta prima» dopo che per settimane, durante il lockdown, le mascherine erano introvabili dovunque. Ora che si trovano, nessuno le sopporta più. «I clienti spesso entrano con la mascherina e subito se l'abbassano sotto il mento o se la tolgono» è il gesto più usuale notato dai farmacisti di Vizioli, così come «l'abitudine di tanti giovani in piazza, baciarsi tra loro privi di dispositivo e distanziamento».
UNA SOLA PROTEZIONE L'abitudine di «chiedere una sola mascherina da acquistare perché in tanti la dimenticano», viene confermata anche alla farmacia Perbellini centro del dottor Alessandro Di Cenzo. «Forse non se ne percepisce più la necessità considerato il calo dei contagi», osserva una delle due farmaciste dietro al bancone ieri pomeriggio, «durante il confinamento abbiamo notato che i giovani erano più ligi ai protocolli sanitari, gli anziani più insofferenti e spesso venivano a fare acquisti più volte durante il giorno solo per uscire di casa o avere compagnia. In generale, la clientela acquista la scatola da dieci pezzi a 5 euro. Ma in tanti hanno fatto la scorta prima, quindi ora c'è minore richiesta».
SERVIZIO ALLA PORTA commercianti stanno dietro ai banconi tante ore al giorno con la mascherina addosso. «Noi la portiamo anche fino a 13 ore al giorno e la togliamo solo un attimo quando non c'è nessuno, per respirare un po', altrimenti ci viene il mal di testa», ammette Lorena Di Bacco, titolare della tabaccheria di viale Bovio 81, «la gente si lamenta, non le sopporta più, si è un po' abbassata la guardia. I clienti sbuffano perché il dispositivo diventa ingombrante con l'afa, si rifiutano di entrare nel negozio, talvolta dobbiamo servirli fuori della porta. Sì, un crollo leggero delle vendite c'è stato. Vanno via anche tre pacchi al giorno, ma la gente si approvvigiona anche attraverso altri canali». Compreso l’on line. Al bar tabaccheria Planet, a Santa Filomena, le sorelle Agnese e Flavia Orsini riflettono: «Siamo passati da 5 pacchi al giorno a due o tre, ma ne vendiamo sempre tante».
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